Il Foglio Bianco
dal foglio bianco Dopo mesi di richieste da parte di Cini Garzella e tanti lavoratori di affrontare il problema del cambio turno come riduzione di volumi e quindi in CDS, la RSU all’Unione Industriali indica questa semplicemente come una possibile soluzione. L’azienda risponde: SONO ANNI CHE DOBBIAMO TROVARE UNA SOLUZIONE A QUESTO PROBLEMA.
La RSU dice all’azienda di organizzare una riunione con tutti i capi reparto per discutere e migliorare la gestione del CDS di questo anno, visto che nel precedente qualche errore è stato fatto. Non risulta però che sia stato organizzato ancora alcun incontro.
La RSU dice che se non verranno risolte alcune questioni, come il famoso giorno di ferie, ferie e permessi non dati, lavoratori che hanno fatto più solidarietà rispetto ad altri anche a parità di mansione, orari affissi all’ultimo minuto, su questa roba prenderà forti posizioni. L’azienda dice di non metterla sotto questo piano altrimenti si applica il CCNL che prevede di poter lavorare 7 giorni consecutivi.
Dopo tanti discorsi e la firma dell’accordo, che come ben sappiamo Cini e Garzella presenti o non presenti non firmano, la RSU, intorno al coordinatore unico e nonostante le minacce dell’azienda, comincia a darsi da fare per cercare nuovi schemi per il 4° turno e realizza che la soluzione potrebbe essere mettere il sabato notte al posto della domenica mattina. Cini esprime la sua più assoluta contrarietà. Il problema per gli altri delegati diventa: “come gli si dice alla gente di lavorare il sabato notte?”.
Ritornati in azienda, molto democraticamente i colleghi delegati, con schema modificato che Cini e Garzella non conoscono nemmeno, vanno a consultare, non tutti i reparti e tutti i lavoratori, ma soltanto qualcuno. Si scopre così che la soluzione è fare il sabato notte al posto della domenica notte.
Questi metodi sindacali non appartengono a Cini e Garzella. Siamo convinte anche del fatto che questa non sia la giusta soluzione al problema e ribadiamo il concetto che finché ci sarà la solidarietà il settimo giorno lavorativo debba rientrarci. Pensiamo anche che quando la RSU abbaia dovrebbe ogni tanto anche mordere anziché cedere alle minacce dell’azienda, altrimenti perde di credibilità.
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