ROMA 19 FEBBRAIO: UNA VOCE FUORI DAL CORO

Redazione di operai contro Gli scontri di Roma del 19 febbraio tra forze dell’ordine italiane e tifosi olandesi del Feyenoord hanno provocato reazioni scomposte da parte del sindaco Marino, del questore nonché del ministro di polizia Alfano. Cui ha fatto seguito il piagnisteo ipocrita delle anime belle della cultura e dell’arte. Offese. Sembrerebbe l’immancabile sceneggiata che accompagna gli scontri che si accendono ai margini delle partite di calcio. Quest’ultima sceneggiata avviene però nello stato di emergenza suscitato dall’escalation islamista in Libia. Una minaccia vera o presunta che ha imposto alla Città Santa eccezionali controlli polizieschi. Così ci dicono. In […]
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Redazione di operai contro

Gli scontri di Roma del 19 febbraio tra forze dell’ordine italiane e tifosi olandesi del Feyenoord hanno provocato reazioni scomposte da parte del sindaco Marino, del questore nonché del ministro di polizia Alfano. Cui ha fatto seguito il piagnisteo ipocrita delle anime belle della cultura e dell’arte. Offese.

Sembrerebbe l’immancabile sceneggiata che accompagna gli scontri che si accendono ai margini delle partite di calcio. Quest’ultima sceneggiata avviene però nello stato di emergenza suscitato dall’escalation islamista in Libia. Una minaccia vera o presunta che ha imposto alla Città Santa eccezionali controlli polizieschi. Così ci dicono.

In questo clima, il coro forcaiolo si rivela ancor più stonato. E allora ci fa solo bene sentire un’altra campana. Nulla di strano, per chi ha avuto occasione di conoscere la gestione dell’ordine pubblico. Magari a sue spese.

D.E.

Tifosi del Feyenoord:

non abbiamo fatto proprio nulla.

Tutta colpa della polizia

Ecco la versione dei fatti data dagli ultras olandesi. In particolare quella fornita dal blogger gallese Ben Dudley, supporter della squadra di Rotterdam.

“E’ vero, gli hooligans a Roma c’erano. Ma non erano tifosi del Feyenoord: erano poliziotti – la grave accusa lanciata sul suo blog –. Sono uno dei 5.500 tifosi che hanno assistito a Roma-Feyenoord. Voglio spiegarvi cosa sia realmente successo, almeno da quando sono arrivato in città: quindi alle 13 di giovedì. Dopo una sosta di trenta secondi in albergo sono andato a Piazza di Spagna dove era in corso una vera e propria festa: migliaia di persone cantavano, bevevano, si divertivano. Le autorità italiane sapevano che ci saremmo riuniti là, eppure nessuno ha pensato ad attrezzare cassonetti o comunque cestini per la raccolta dei rifiuti. Ovviamente, presto la piazza è diventata un casino: bottiglie, pezzi di vetro dappertutto. E’ un peccato che una bella parte della città sia stata riempita di spazzatura ma non ho visto grandi differenze rispetto a quanto succede in ogni parte del mondo l’ultimo dell’anno o il venerdì sera”.

E sul danneggiamento della Fontana della Barcaccia del Bernini dice: “Alcuni rifiuti sono finiti anche nella fontana ma niente di così drammatico, – ha sostenuto –. Tutto era appoggiato, non rotto, e facile da portare via. Niente danni al monumento. A un certo punto un petardo è finito in fontana perché qualcuno, ubriaco, l’ha allontanato a calci dalla spazzatura per evitare che la pila di rifiuti si incendiasse. Chissà come avrà fatto l’acqua a proteggersi dal fuoco… – ha persino ironizzato il blogger – Ho visto le foto della fontana stessa alle 23. Era a posto. Sembrava che il Feyenoord non avesse mai giocato a Roma. Non siamo angeli, non eravamo preti in visita dal Papa. Siamo sempre tifosi in trasferta. Ma tutto era sotto controllo, non c’era alcuna avvisaglia di incidenti con i tifosi della Roma semplicemente perché i tifosi della Roma non c’erano. Eppure verso le 16.30 sono entrati in scena gli hooligans con le loro armi. Non erano gli S.C.F. del Feyenoord, né gli ultrà di Roma o Lazio. Era la polizia italiana. Molti agenti nemmeno indossavano la divisa e avevano le sciarpe per coprirsi la faccia. Quando hanno deciso che era ora di muoversi verso lo stadio, senza neppure avvertirci hanno cominciato a colpire tutti indiscriminatamente. Qualcuno poteva essere un ultrà ma molti erano donne e bambini”.

“Eravamo in una strada stretta – continua il blogger gallese – Io sono riuscito a cavarmela ma ad altri è andata male. Per scappare abbiamo urtato delle moto che si sono rovesciate. E la polizia continuava a picchiare e ad arrestare persone a caso. Gli scontri sono cominciati là e i tifosi hanno reagito. Ma noi non abbiamo attaccato per primi. Sono stati loro. Noi ci eravamo organizzati per andare a piedi tutti insieme allo stadio. Sarebbe stato molto più sicuro. La polizia invece ci ha costretti con la forza a salire sugli autobus. Ho visto persone tranquille, che volevano solo vedere la partita, con la faccia spaccata. Una cosa orribile e non necessaria. Non credo che la polizia si sarebbe comportata allo stesso modo con gli ultrà di Roma e Lazio perché avrebbe rischiato una vendetta tremenda.

Morale: arrivati al raduno alle 17, siamo entrati allo stadio alle 18.35. E non c’era alcun rischio visto che l’intero settore vicino al nostro era vuoto. Se a Roma avete visto migliaia di hooligans, questi erano della polizia italiana”.

Vedi: http://ultrasblog.altervista.org/tifosi-del-feyenoord-non-abbiamo-proprio-fatto-nulla-tutta-colpa-della-polizia.html

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