Redazione di OperaiContro,
ieri in Regione si è tenuto l’incontro tra istituzioni, impresa e sindacati confederali per la vertenza che coinvolge i 400 operai di COOP COSTRUZIONI, storica cooperativa edile di Bologna, che ha in gestione tra gli altri anche il cantiere di ristrutturazione delle centralissime Via Ugo Bassi e Via Rizzoli.
Le parti hanno confermato formalmente l’approvazione della cassa integrazione in deroga alla scadenza dei 200 contratti di solidarietà, dopodichè si apre lo scenario della mobilità per la metà degli operai, salvo “la ripresa” tanto asupicata dalle parti così come dal presidente della coop Luigi Passuti, uno stipendio da 5000 euro mensili. Le modalità di accesso ed utilizzo della CIGD verranno definite con un nuovo incontro il prossimo 13 aprile.
L’altro giorno su una radio locale cittadina si raccontava del debito che ancora COOP COSTRUZIONI vanta nei confronti del Comune di Bologna, per un ammontare di 60 milioni di euro, tra cui anche il cantiere di Via Michelino in zona Fiera aperto la scorsa estate.
Al tavolo hanno partecipato unicamente dirigenti sindacali ed RSU: gli operai devono quindi ancora confrontarsi in un’assemblea, che verrà convocata nei prossimi giorni dai confederali stessi. La procedura sarà quella ormai collaudata del “piuttosto che niente”, indicando cassa e mobilità come la soluzione al licenziamento immediato per 200 operai su 400, già votato per palese alzata di mano e senza voto segreto nell’assemblea della scorsa settimana: un voto indotto dalla promessa della CIGD ottenuta a seguito dello sciopero e del presidio presso la sede della Provincia (ora città metropolitana) dello scorso 16 marzo.
Anche LEGACOOP Bologna ha ovviamente partecipato attivamente alla vertenza: il suo presidente Luigi Gamberini ringrazia gli operai “per l’atteggiamento responsabile che evita conseguenze ben più traumatiche” citando in maniera sinistra il “guardare realisticamente alle condizioni di mercato, per non illudere i lavoratori”. Solo una settimana fa il Ministro del Lavoro Poletti, già presidente nazionale LEGACOOP prodigo di anatemi contro la lotta degli operai della GRANAROLO di Cadriano, aveva cassato la proposta di nuove regolamentazioni per il settore dell’edilizia cooperativa “perchè in questa fase storica di crisi non ci si può più aspettare i livelli occupazionali di una volta”.
Gli operai lasciati senza tutti gli strumenti per comprendere la situazione, per endemica strategia sindacale e politica, sono già stati illusi dalle promesse di enti pubblici e suoi ingranaggi sindacali, che procrastinano il problema di qualche mese.
Nel frattempo, i lavori fervono nel cantierone con vista su Piazza del Nettuno…
A presto per aggiornamenti, solidali saluti Operai da Bologna
m.l.
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