Redazione Operai Contro,
Mancano pochi giorni all’inizio dell’Expo 2015 e i lavori forzati per la costruzione dei padiglioni espositivi continuano in modo progressivo ma comunque sempre in affanno sui tempi programmati per la data dell’inaugurazione del primo maggio. Il commissario unico dei lavori Giuseppe Sala è sereno e ribadisce :” Continuo a essere tranquillo, gli avanzamenti dei lavori sono messi bene e sono convinto che apriremo bene ”. I telegiornali locali e nazionali come i giornali quotidiani sostengono con le informazioni e con le immagini che tutto procede regolarmente e che le affermazioni di Sala e dei vari politici del governo sono veritiere, lavori senza intoppi e senza incidenti, tutto sotto controllo.
In realtà le cose non vanno proprio in questa maniera, ci troviamo di fronte invece ad un vero sistema omertoso che camuffa lo stato reale del cantiere e dell’avanzamento dei lavori, che nasconde la verità su quanti sono gli infortuni sul lavoro nei cantieri e su come vengono gestite le procedure degli appalti che assegnano alle imprese le opere da effettuare. Dal governo di Renzi e dal responsabile Sala tutte le notizie da concedere e divulgare alla stampa vengono filtrate in modo da far apparire che risulti tutto positivo, non devono arrivare all’opinione pubblica informazioni che metterebbero a disagio l’esito dell’organizzazione dei lavori di questa esposizione universale.
Negli ultimi mesi per velocizzare i lavori sono state ingaggiate altre maestranze, altri operai con l’obbligo di turni duri e con orari allungati perché da tempo nei cantieri si lavora tutti i giorni e tutte le notti compresi i sabati e le domeniche. E’ diventata ormai una corsa contro il tempo, lavori forzati che hanno aumentato notevolmente i ritmi di lavoro, conseguentemente sono aumentati gli incidenti nei cantieri con infortuni più o meno gravi per gli operai, ma nulla viene detto e nessun dato statistico viene segnalato. Tutto viene nascosto, dal numero degli infortuni con invalidità permanenti o mortali agli orari di lavoro, non si capisce con che tipo di contratto di lavoro vengono assunti gli operai e se sono rispettate tutte le normative antinfortunistiche e di sicurezza per chi lavora.
A mantenere attivo e funzionale questo sistema omertoso collaborano anche le istituzioni locali e nazionali, i sindacati che non denunciano le irregolarità e lo sfruttamento degli operai e chi dovrebbe vigilare sulla sicurezza come le ASL di competenza che non eseguono i dovuti collaudi dei padiglioni costruiti ma accettano solo le autocertificazioni. Sorvolano sulle notizie negative anche la maggior parte dei mass media consenzienti con gli affari del governo, dei partiti PD in primis o con gli affari degli imprenditori che faranno business nei padiglioni espositivi. Dalle notizie trapelate in questi ultimi giorni ma raccontate sottovoce, sono state riscontrate anomalie nel contratto riguardante le concessioni di due padiglioni a Eataly di Oscar Farinetti grande amico e sponsor di Renzi. Le concessioni sarebbero state assegnate senza regolare gara d’appalto, così Eataly a Expo avrà in gestione due enormi spazi per organizzare 20 ristoranti per due milioni di pasti. Intorno all’Expo 2015 prima e dopo l’avvento di Cantoni responsabile dell’anticorruzione dell’Expo, sono venuti in luce scandali su tangenti, giri loschi di mazzette da imprenditori a politici per accaparrarsi gli appalti dei lavori. Nel frattempo si verificano lotte di favoritismi ancora per gli appalti, tra le Coop rosse vicine al PD rispetto alla concorrenza delle imprese della Compagnia delle Opere vicino a Lupi che poi come si è visto è stato incastrato e destituito dal suo incarico.
A testimonianza che tutto deve filare via liscio sono stati predisposti dei percorsi ben definiti per le alte delegazioni e per i giornalisti al seguito, devono vedere solo opere compiute o che manca poco al termine della costruzione ma non devono vedere quei padiglioni ancora in gran ritardo per il completamento definitivo.
Una cosa è sicura, con l’Expo gli operai non hanno niente da guadagnare anzi lo sfruttamento dal lavoro salariato o sottopagato continuerà fino al termine dei lavori, dopo di che torneranno disoccupati ma i profitti saranno come sempre tutti a favore dei padroni.
Gianni Vergani lettore di Operai Contro
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