Redazione di Operai Contro,
Renzi lo sbruffone aveva definito fantastica l’operazione Whirpool.
Ora che il piano industriale di Whirlpool è arrivato, scopriamo che è ben diverso dalle cazzate raccontate da Renzi: comprende la chiusura di tre siti produttivi e 1.350 esuberi.
La Whirlpool dal canto suo rivendica che il piano di integrazione tra gli stabilimenti che già aveva in Italia – Cassinetta di Biandronno (Varese), Siena e Napoli – e quelli ex Indesit prevede nei prossimi quattro anni 500 milioni di investimentiper “la Ricerca e Sviluppo, il rinnovamento delle piattaforme di prodotto e il miglioramento dei processi produttivi”, “un incremento dei volumi produttivi e il rientro in Italia di produzioni oggi presenti in stabilimenti esteri”. A Fabriano dovrebbe poi nascere “il più grande stabilimento in Europa per la produzione di piani cottura”.
Quanto ai posti di lavoro, però, la musica è ben diversa da quanto auspicato dal presidente del Consiglio: 1.200 esuberi nelle fabbriche e 150 nei centri di ricerca su un totale, ricordano i sindacati, di 5.150 lavoratori.
Già nel 2011 l’azienda americana aveva dichiarato mille esuberi negli stabilimenti italiani, di cui 600 a Varese. Le uscite, scese a 495, erano poi state gestite attraverso prepensionamenti, mobilità volontaria e incentivata econtratto di solidarietà.
I sindacalisti ora strillano al tradimento, ma prima hanno gioito dell’accordo con Whirlpool
Un ex operaio indesit
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