Redazione di Operai contro,
si è dovuto aspettare la sentenza di Strasburgo per accorgersi che a Genova durante il G8 la polizia Torturò.
Ma non ci furono solo le torture, ma anche le sevizie
La dottoressa Zaccardi era uno di questi seviziatori
In ogni caso politici e amministratori non si sono fatti prendere la mano “dalla difesa della democrazia”
Il capo dei torturatori, De Gennaro, è stato nominato dal governo padrone di Finmeccanica
Ora potrà mettere in pratica le sue conoscenze contro gli operai
Nessun poliziotto torturatore ha fatto la galera, ma può tranquillamente insultare il giovane Giuliani che fu ucciso dalla polizia a Genova.
La dottoressa Zaccardi ha fatto strada nella ASL 3 è può tranquillamente essere relatrice ad un convegno sulla “Salute in carcere”
I politici e gli amministratori non sapevano niente.
La magistratura non poteva
Questa è la democrazia dei padroni
Vi invio un articolo
Un giovane di Genova
“Puzzate come cani” gridava 14 anni fa, ai ragazzi del G8, alla caserma di Bolzaneto. Sabato, alla Commenda, relazionerà al convegno “ La salute in carcere” che ha organizzato per la Asl3.
La dottoressa Zaccardi, condannata per gli abusi di Bolzaneto è relatrice ad un forum sulle carceri. Nel 2001 a una ragazza ferita e terrorizzata a cui veniva impedito di andare in bagno disse: “Puzzi come un cane
È la parabola di Marilena Zaccardi, medico del carcere di Marassi, del penitenziario femminile di Pontedecimo, che ha legato il suo nome a quello del “medico in mimetica”, Giacomo Toccafondi, nella caserma di Bolzaneto trasformata in centro di torture e sevizie nel luglio 2001.
Sembra incredibile, ma invece è così: dopo la
condanna della Corte europeadei diritti dell’uomo sul blitz alla scuola Diaz, “fu tortura”. Dopo il putiferio sollevato dal post su Facebook del poliziotto del VII nucleo che fece l’irruzione alla Diaz, Fabio Tortosa (
“io ero quella notte alla Diaz. Io ci entrerei mille e mille volte). Un’azienda pubblica come la Asl non soltanto ha mantenuto al suo posto Marilena Zaccardi, ma le ha dato visibilità e riconosciuto rilievo professionale se è arrivata ad affidarle la curatela scientifica, insieme ad altri quattro colleghi, di un convegno dedicato alla salute in carcere.Proprio lei che a Bolzaneto, secondo la sentenza della Corte d’Appello di Genova, dal 20 luglio al 22 luglio 2001, è stata accusata, di “aver consentito o effettuato controlli di triage e di visita sottoponendo le persone a trattamento inumano e in violazione della dignità”, “costringendo persone di sesso femminile a stazionare nude in presenza di uomini oltre il tempo necessario e quindi sottoponendole a umiliazione fisica e morale”. “Per aver ingiuriato le persone visitate con espressioni di disprezzo e di scherno”. “Per aver omesso o consentito l’omissione circa la visita di primo ingresso sull’individuazione di lesioni presenti sulle persone”. “Per aver omesso o consentito l’omissione di intervento sulle condizioni di sofferenza delle persone ristrette in condizioni di minorata difesa”.
Marilena Zaccardi, assolta in primo grado, è stata condannata in Appello per abuso d’ufficio pluriaggravato e ingiuria pluriaggravata . E le condanne della Corte d’Appello a carico dei cinque medici della caserma di Bolzaneto, oltre alla Zaccardi e Toccafondi anche Aldo Amenta, Adriana Mazzoleni e Sonia Sciandra, sono state confermate dalla sentenza di Cassazione, che nel 2013.
La dottoressa Zaccardi, però,
così come Toccafondi, è stata salvata dalla prescrizione. Salvata, ma solo in campo penale, perchè sul piano civile è stata riconosciuta la sua responsabilità.
E sabato, proprio la stessa Marilena Zaccardi, che nel suo curriculum vanta anche diplomi in omeopatia e agopuntura cinese, alle 11.45, terrà la relazione “Il carico di malattia del detenuto: un’epidemiologia in evoluzione”, nel contesto del convegno proprio sulla sicurezza in carcere. Essendo nella segreteria scientifica dell’appuntamento, ha selezionato i temi della giornata di studi, da ”L’accoglienza del detenuto” a “Le attività di screening nella popolazione detenuta femminile”.
Anche se non sono indicati i nomi, sul volantino dell’iniziativa, alle 9 è previsto un saluto delle autorità. E tra la trentina di relatori ci sono anche esponenti di rilievo dl ministero della Giustizia, come il provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria della Toscana, Carmelo Cantone. O Sergio Schiaffino, che dirige il servizio Prevenzione e sanità pubblica della Regione Liguria.
Il Comitato Verità e Giustizia aveva chiesto immediatamente, dopo la sentenza di Cassazione, la radiazione per i cinque medici di Bolzaneto. Ma l’Ordine dei medici della Liguria, ad oggi, ha comminato solo una sospensione di sei mesi a Toccafondi, decisione che ha suscitato sdegno nella categoria e una richiesta ufficiale di intervento all’Ordine nazionale da parte di alcuni consiglieri comunali che sono medici di professione.
Che genere di medico fosse la dottoressa Zaccardi lo avevano scritto i giudici dell’Appello rievocando le dichiarazioni di una ragazza di vent’anni «atterrita, visibilmente ferita, stremata dalle lesioni, dalla posizione vessatoria, dalla paura, sulla quale lo stress, il sangue, il sudore impossibilità di lavarsi o andare in bagno appaiono con tale vivezza che non possono sfuggire all’occhio esperto del medico». Ma la dottoressa Zaccardi non se ne accorge, e di fronte a tali «sevizie» ha come unica reazione quella di insultarla così: «Puzzate come dei cani ». Per i giudici italiani è «riprovevole ». Per l’Asl 3 è una dirigente cui affidare un intervento sul rispetto dei diritti in carcere.
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