Redazione di operai Contro,
Il giornale Repubblica propaganda il sogno di Marchionne:
Da oggi, attraverso Google Maps, è possibile visitare FCA Melfi Plant, una delle più grandi e avanzate strutture produttive in Europa, dove nascono i modelli Fiat 500X e Jeep Renegade. Grazie alla tecnologia di Google Maps Business View, sarà possibile scoprire le fasi di stampaggio, lastratura, verniciatura e montaggio. Con il recente investimento di oltre un miliardo di euro, è una delle fabbriche automotive più innovative dell’intera Europa. Inoltre, assicura la massima qualità produttiva possibile grazie all’implementazione di tutte le tecnologie e le best practice degli altri stabilimenti di FCA. Il complesso impiega un totale di quasi 8.000 lavoratori; 5 presse e 2 trance per la fase di stampaggio; 860 robot per la fase di lastratura; 54 robot per le operazioni di verniciatura; 278 stazioni automatiche di avvitatura; e circa 4.000 persone esclusivamente dedicate al montaggio delle auto
Ripubblicate il testo del volantino che abbiamo distribuito alla fca di Melfi
Un operaio della Sata di Melfi
La fabbrica riformata e moderna: lavoriamo a ciclo continuo e ci pagano quanto vogliono.
I nostri salari da questo momento in poi sono legati a parametri come qualità, produttività, redditività, più ci facciamo sfruttare più dovrebbero aumentare i salari
I sindacalisti venduti sono contenti della “partecipazione” e del “maggiore coinvolgimento” dei lavoratori alla vita dell’azienda. Ma sono tutte balle.
L’azienda aumenterà lo sfruttamento e gli aumenti salariali saranno miserabili, sarà la Fiat a deciderne l’entità e la tempistica
La realtà è che il nostro salario è diventato variabile in base alle decisioni che di volta in volta la direzione aziendale prenderà.
Secondo gli “annunci” dell’azienda , sono previsti due elementi da sommare al salario base: un bonus annuale e un elemento variabile.
Ci dicono che un operaio specializzato (quindi non gli operai della SATA di Melfi, che sono quasi tutti solo di 3° livello) potrà ricevere un premio tra i 1.400 e i 1.900 euro annui tra il 2015 e il 2017e di 2.800 nel 2018.
E questa cifra, promettono, potrà aumentare se gli obiettivi raggiunti saranno superiori alle attese.
Ma perché tutto questo agitare di cifre? Perché devono buttare fumo negli occhi: cominciano ad avere le prime difficoltà nella gestione del ciclo continuo di produzione.
I venti turni non piacciono agli operai, come non piace l’aumento ulteriore dei ritmi. Le contestazioni nelle assemblee ai servi compiacenti del sindacato hanno creato qualche preoccupazione sui piani alti, e allora ci promettono un contentino per i prossimi anni.
Questa è la politica della FIAT: avere completa mano libera sul salario. Utilizzarlo per tranquillizzarci o per ricattarci, senza nessun controllo e senza nessuna regola certa.
Come non è certo che questo contentino sarà per tutti. In fabbrica ha già creato operai di serie A, che lavorano alle nuove produzioni, e operai di serie B che stanno sulla Punto.
Con il salario “variabile” creerà altre differenze per evitare che ci coalizziamo, come già sta sfruttando il fatto che le centinaia di giovani neo assunti saranno sotto ricatto del jobs act, licenziabili in qualsiasi momento.
La fabbrica “moderna” e più “partecipata” somiglia sempre più a un carcere a lavoro coatto.
Bisogna aprire gli occhi su quello che ci stanno combinando, bisogna organizzarsi, bisogna resistere.
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