CRONACA ANSA
Salvato in Nepal un neonato di quattro mesi rimasto da sabato intrappolato sotto le macerie provocate dal terribile terremoto. Oltre dieci team di soccorso stranieri, giunti a Kathmandu, stanno assistendo i militari nepalesi in una corsa contro il tempo per salvare i superstiti ancora intrappolati sotto gli edifici crollati. Diverse persone, oltre al neonato, sono state trovate ancora vive ieri. Un giovane di 28 anni, Rishi Khanal, e’ stato recuperato a Gongabu, alla periferia della capitale, da una squadra franco-nepalese, dopo 82 ore dalla tragedia. Mentre il quotidiano Republica riferisce di un ventenne, John K.C., intrappolato al secondo piano di un hotel ed estratto vivo dai soccorritori della Armed Police Force (Apf) grazie all’aiuto di team da Cina e Turchia. Il neonato e’ invece stato trovato nella sua abitazione crollata a Bhaktapur, una delle citta’ storiche della valle di Kathmandu. Il piccolo e’ all’ospedale con diverse ferite, ma e’ fuori pericolo. I team stranieri, provenienti da India, Sri Lanka, Cina, Turchia, Olanda, Polonia, Germania, Francia, Israele, Malaysia e Giappone, sono dislocati nella valle di Kathmandu. Un team britannico e’ invece al lavoro nel distretto di Sindhupalchowk, il piu’ colpito con un bilancio di 1.400 morti. I team medici di nove paesi sono invece impegnati nel trattamento dei feriti negli ospedali e nelle tendopoli.
Si temono 10 mila vittime per il terremoto in Nepal: lo ha detto il premier Sushil Koirala. Times of India on line fornisce un bilancio aggiornato di 5.057 morti. Il Centro nazionale per le operazioni di emergenza del Nepal ha anche aggiunto che i feriti sono 10.915, mentre la stima dei profughi interni e’ di 454.769 persone. Sono otto milioni le persone rimaste coinvolte nel devastante terremoto, afferma l’Onu. Anche se i soccorsi internazionali stanno iniziando ad arrivare, 1,4 milioni di persone hanno bisogno di aiuti alimentari, ma secondo gli esperti dell’Onu sfida maggiore potrebbe essere quella di raggiungerle.
Quattro le vittime italiane. Sono scesi a “una decina” gli italiani irrintracciabili in Nepal. Sono rientrati con un volo dall’India Francesco Vesalici e Lucia Varaldo, i due ragazzi di Savona, coinvolti nel drammatico terremoto di qualche giorno fa. I due amici sono sbarcati a Milano ed hanno fatto ritorno a casa. “Rientrati, la mia sim italiana è in Nepal da qualche parte insieme al mio zaino!” è il messaggio postato da Francesco su Facebook con una foto che lo ritrae sorridente. I due erano in Nepal da circa un mese come cooperanti dell’associazione onlus “Finale for Nepal” e, al momento del sisma erano Tikapur, a seicento chilometri da Kathmandu.
Kathmandu si è spostata di 3 mt. verso sud – Il terremoto che ha colpito il Nepal lo scorso 25 aprile ha spostato il terreno sotto l’area di Kathmandu fino a tre metri verso sud, mentre l’Everest dovrebbe essere rimasto della stessa altezza. Lo affermano alcuni esperti internazionali citati dal sito del Guardian.
IL TERREMOTO VISTO DALLE TELECAMERE DI SICUREZZA (VIDEO)
Un milione i senzatetto – Secondo il Centro nazionale delle operazioni di emergenza (Neoc), circa 6,6 milioni di persone sono state colpite in varia misura dal sisma in 34 distretti, un milione di persone sono rimaste senza un tetto. Diverse localita’, nelle vallate piu’ remote, sono ancora isolate e non sono state raggiunte dai soccorsi. Il governo stima inoltre che ci siano 400 mila edifici distrutti. Per i soccorsi sono a disposizione 13 elicotteri, tra cui tre inviati dall’India, che sono impegnati a trasportare i feriti negli ospedali di Kathmandu.
Cdm dichiara stato emergenza – Il Governo ha deciso oggi, in Consiglio dei Ministri, di dichiarare lo Stato di Emergenza, atto formale necessario a consentire la partecipazione italiana all’intervento europeo a sostegno della Repubblica Federale Democratica del Nepal, colpita dal drammatico terremoto del 25 aprile. Lo Stato di Emergenza – si legge nella nota del Cdm – permette di mettere in campo la task force completa della Protezione Civile di assistenza sanitaria e di supporto operativo.
I terremoti più catastrofici nella storia
Niente scalate sull’Everest – A causa delle valanghe causate dal terremoto di sabato in Nepal, per il secondo anno consecutivo non ci saranno scalate sull’Everest. Le agenzie che organizzano le spedizioni hanno detto che gli alpinisti e gli sherpa hanno ormai lasciato il versante nepalese della montagna, dopo le slavine che hanno colpito il campo base causando 18 vittime. La ‘finestra’ di beltempo, ideale per raggiungere la cima, e’ quest’anno tra il 10 e 12 maggio e ora e’ ormai troppo tardi per tentare la scalata. Lo scorso anno la stagione era stata cancellata a causa di una valanga che aveva ucciso 16 sherpa nepalesi, incaricati di attrezzare una via su un ghiacciaio. Nonostante la tragedia, team di alpinisti da tutto il mondo erano tornati in Nepal approfittando dell’estensione della validita’ dei costosi permessi.
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