Caro Operai Contro,
Jobs Act; Italicum; tra una riforma antioperaia e un’altra accentratrice di potere, Renzi si fa riprendere mentre va nelle fabbriche. Non rischia ovviamente di arrivare come un comune mortale, se no, senza l’evento mediatico cosa ci andrebbe a fare? Ha bisogno della claque, come Benito Mussolini ripreso dall’Istituto Luce, che a dorso nudo mieteva il grano e altre sceneggiate simili. Il nuovo ducetto esige un’accoglienza festosa. Il suo staff sceglie accuratamente le fabbriche, dove con perizia viene preparato l’evento nei minimi particolari. La platea selezionata su misura, con un personale scelto tra capi, capetti, aristocrazia operaia, quadri, impiegati e ruffiani. Il tutto per far passare le immagini in tivù che mostrano come “le maestranze festose applaudono” il ducetto.
La tivù ha sostituito “L’istituto Luce”, e tutte i giorni entra nelle case a fare propaganda. Talvolta fuori dalle fabbriche Renzi viene anche sonoramente contestato. Per evitare questo, fino all’ultimo momento non viene reso noto il nome della fabbrica dove si recherà. In qualsiasi posto arriva scortato fino ai denti, come si è visto anche di recente a Bologna alla festa dell’Unità, dove i giovani dei collettivi studenteschi e dei centri sociali sono stati brutalmente e ripetutamente caricati. Renzi si è già fatto tanti nemici, il manganello è il suo linguaggio preferito e ne va orgoglioso come nonno Benito che scandiva: “Tanti nemici tanto onore”.
Impariamo dalla storia passata e recente, per organizzarci.
Saluti da un estimatore di Operai Contro.
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