Caro Operai Contro,
strage di operai in una fabbrica nelle Filippine. Gli operai si sono lanciati tra le fiamme dal primo piano. I corpi ritrovati sono tutti lungo la scala che portava al piano terra, probabilmente rimasti prigionieri nel tentativo di trovare l’uscita. Italia, Filippine, il destino degli operai è tragico: Costretti a lavorare per non morire di fame, sono sfruttati dai padroni e ridotti a condizioni peggiori degli schiavi,Sacrificati al profitto dei padroni. In Italia migliaia di operai uccisi dai padroni come in tutti i paesi del mondo. L’unica possibilità è quella della rivoluzione. Per questo gli operai devono costruire in tgutto il mondo il loro partito operaio.
Allego alcune cronache
Saluti da un lettore.
Repubblica
Un incendio in una fabbrica di calzature infradito, la Kaltex Manufacturing ( fabbrica di 200 operai), ha causato oggi almeno 45 morti in un sobborgo di Manila. Il bilancio potrebbe però aggravarsi dato che al momento si contano ancora 65 dispersi. Lo ha riferito Rex Gatchalian, il sindaco del distretto di Valenzuela, a nord della capitale. Per domare il rogo ci sono volute cinque ore e secondo le prime testimonianze ci sono “numerosi corpi” carbonizzati all’interno dello stabilimento.
L’incendio ha avvolto lo stabilimento dopo che delle scintille scaturite nella fase di saldatura hanno provocato un’esplosione tra le scorte di sostanze chimiche utilizzate nella produzione della plastica. I pochi lavoratori che sono riusciti a mettersi in salvo hanno raccontato che solo gli operai al piano terra sono usciti in tempo, mentre quelli al secondo piano sono rimasti intrappolati. Alcuni familiari hanno raccontato di aver ricevuto sms da persone chiuse all’interno dello stabilimento mentre l’edificio veniva avvolto dalle fiamme; le autorità non escludono che alcuni tra i dispersi si siano messi in salvo pur mancando ancora all’appello. Nella fabbrica sono impiegati 200 operai, ma non tutti oggi erano al lavoro.
I vigili del fuoco hanno combattuto contro le fiamme per cinque ore, dato “l’estremo calore” prodotto dall’inusuale concentrazione di materiali infiammabili, a partire dal caucciù usato per le calzature
Alcuni familiari delle vittime hanno riferito di aver ricevuto dagli operai sms di allarme, senza però riuscire a ricontattarli poco dopo. Chi è rimasto intrappolato all’interno, ha detto il sindaco Rexlon Gatchalian, non ha avuto scampo. I vigili del fuoco hanno combattuto contro le fiamme per cinque ore, dato «l’estremo calore» prodotto dall’inusuale concentrazione di materiali infiammabili, a partire dal caucciù usato per le calzature prodotte. Anche per questo, un sopralluogo completo dell’edificio ormai pericolante non è ancora stato effettuato: un bilancio completo della tragedia sarà disponibile solo domani. Le prime testimonianze parlano di corpi talmente carbonizzati da risultare irriconoscibili.
In un Paese dove le più elementari regole di sicurezza vengono spesso ignorate, l’incidente è già ora uno dei peggiori roghi nella storia delle Filippine. Il più grave rimane l’incendio di un locale notturno di Quezon City nel 1996 che provocò almeno 162 morti. Nella stessa città, nel 2001, un hotel andò a fuoco causando 70 morti. Lo stabilimento della Keltex Manufacturing, nel distretto di Valenzuela City (a nord della capitale), è stato avvolto dalle fiamme probabilmente a causa di alcuni lavori di saldatura al piano terra, nelle vicinanze delle scorte di sostanze chimiche usate nella produzione: l’incendio si è propagato in fretta, con una densa nube di fumo nero ben visibile da chilometri di distanza.
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