Redazione Operai Contro,
E’ risaputo che i padroni per fare i loro profitti hanno assolutamente bisogno della forza lavoro degli operai, massimo sfruttamento degli operai per ottenere la massima ricchezza. Non esiste una differenza fra padroni italiani o padroni americani di fronte alle esigenze dei profitti, come non esistono padroni buoni, i padroni qualsiasi sia la nazione di appartenenza se non realizzano più il profitto dalla manodopera degli operai licenziano senza esitazione. Alla Whirpool in Italia succede proprio così, i nuovi padroni americani che acquisirono le fabbriche Indesit intendono chiudere e licenziare come i precedenti padroni italiani.
Dicembre 2013.
Il perdurare della crisi costrinse la famiglia Merloni con fabbriche del settore elettrodomestici e la Indesit grande marchio di fabbrica italiana di elettrodomestici ad effettuare un accordo sottoscritto anche dai sindacati confederali con l’esclusione della Fiom e con il governo per non chiudere gli stabilimenti e non licenziare i dipendenti almeno fino al 2018. L‘accordo che formalizzò la costituzione di Indesit Company prevedeva una clausola di salvaguardia dei posti di lavoro in caso di cessioni e un potenziamento della fabbrica di Carinaro in provincia di Caserta.
Luglio 2014.
Whirlpool raggiunse un accordo con la famiglia Merloni per la cessione di Indesit Company alla società americana. Così Indesit Company venne incorporata in Whirlpool Europe maggior produttore di elettrodomestici italiano ed europeo per capacità installata, circa 5000 pezzi l’anno, in gran parte destinati all’export, e per numero di dipendenti oltre 6000 in Italia e circa 20000 fuori i confini nazionali.
Aprile 2015.
Whirpool ha presentato un piano industriale e un piano di “ricerca e sviluppo”.
Il piano prevede la chiusura di fabbriche ed esuberi di personale per 1335 dipendenti, con la dichiarazione della chiusura degli stabilimenti di Carinaro al sud, Albacina in provincia di Ancona ed il centro ricerca di None in provincia di Torino con il trasferimento della ricerca e sviluppo delle lavastoviglie in Polonia.
Il concentramento delle produzioni di due stabilimenti di Fabriano – Melano e Albacina – in un’unico grande sito. Nel polo di Fabriano nelle Marche (dove il gruppo investirà per creare «il più grande stabilimento in Europa per la produzione di piani cottura») il numero degli esuberi già previsti aumenta di ulteriori 30 dipendenti che sono però considerati «di transizione», legati cioè provvisoriamente alla fase che porterà alla concentrazione a Melano anche della produzione e dell’occupazione che è oggi nel vicino stabilimento di Albacina.
Per i 600 i lavoratori dello stabilimento di Napoli e 500 i lavoratori dello stabilimento di Siena, continua il ricorso al contratto di solidarietà.
Invece per i 570 lavoratori dello stabilimento di Comunanza continua per 9/10 giorni al mese il ricorso alla cassa integrazione straordinaria ma pende una richiesta di 200 esuberi.
A Cassinetta in provincia di Varese sono invece previste 280 assunzioni .
Whirpool si riserva un ulteriore piano di integrazione da presentare entro fine giugno che riguarda un esubero di personale impiegatizio.
Inoltre il piano industriale prevede anche investimenti per 500 milioni di euro in quattro anni, il rientro di commesse di produzione da paesi esteri (Cina, Turchia e Polonia), la conferma del nostro paese come asse fondamentale su cui ruotare il “sistema Europa”.
Whirpool conferma l’impegno a non procedere unilateralmente a riduzioni di personale fino a tutto il 2018.
Ieri 15 maggio 2015.
Dal comunicato Fiom ufficio stampa :
<< Si è tenuto il previsto incontro tra le segreterie nazionali sindacali e la direzione di Whirlpool, nel quale l’azienda ha sia confermato il piano industriale nelle sue linee guida che illustrato gli interventi sui quali sta lavorando per ridurre l’impatto occupazionale in Campania e in Piemonte e gli strumenti necessari a supportare il piano industriale……..
Nello specifico, dal punto di vista del piano industriale, Whirlpool ha informato che:
– sta lavorando al potenziamento dell’area campana con un investimento aggiuntivo stimato tra i 5 e i 10 milioni per una piattaforma – nuova e aggiuntiva – sullo stabilimento di Napoli; sarebbero, secondo l’azienda, investimenti in ricerca e sviluppo e in prodotto/processo, con la produzione di una nuova lavatrice e una nuova piattaforma, realizzabile entro 18 mesi e creando occupazione per circa 100 nuovi posti di lavoro, di cui 2/3 diretti e 1/3 nell’indotto;
– sta verificando ulteriori attività che fanno riferimento ai loro fornitori in Campania;
– per quanto riguarda la sede di None, sta lavorando alla possibilità di trovare attività – privilegiando quelle legate alla logistica – sulle quali discutere entro la fine del mese di maggio……..
Dal punto di vista degli strumenti a sostegno del piano industriale – ammortizzatori e incentivi – l’azienda ha comunicato che sta cercando di individuare strumenti che possano accompagnare il piano e diminuire il numero degli esuberi previsti dal piano, a cominciare da 300-350 lavoratrici e lavoratori che potrebbero maturare i requisiti per andare in pensione entro il tempo di durata del piano, o attraverso la mobilità interna al Gruppo; lo schema degli incentivi proposto dall’azienda prevede l’identificazione di classi – pensionabili, accompagnamento alla pensione, dimissioni incentivate, sostegno alla mobilità tra gli stabilimenti, una specificità riconosciuta in Piemonte e in Campania – sui quali non si è entrati nel merito, ma che l’azienda ha chiarito che interesseranno tutti i dipendenti a prescindere dalle aree territoriali, rivolti sia agli operai che agli impiegati.
L’azienda infine si è impegnata a produrre entro pochi giorni, se possibile per il prossimo incontro – previsto in sede ministeriale mercoledì 20 maggio prossimo – la parte di piano che riguarda gli impiegati. >>
Gli operai e tutti i lavoratori della Whirpool, compresi quelli di Cassinetta di Varese ( dove il piano prevede assunzioni) hanno risposto con determinazione e tanta rabbia alle decisioni dell’azienda di licenziare e chiudere le fabbriche interessate dal piano industriale. Massiccie sono state le adesioni agli scioperi proclamati dai sindacati nelle ultime settimane, iniziative di picchetti, blocchi stradali e manifestazioni nelle città vicine hanno dimostrato di ribellarsi al dispotismo dei padroni americani con l’avviso che non sarà così facile licenziare e chiudere le fabbriche.
Gli operai se uniti e indipendenti da partiti politici, dalle istituzioni e da sindacalisti collusi ai padroni, possono con la loro lotta costringere i padroni americani a trovare altre soluzioni per non licenziare, che non sono sicuramente quelle proposte ai sindacati nell’incontro di ieri.
Gli strumenti che Whirpool vuole utilizzare, incentivi all’esodo, accompagnamento alla pensione, ammortizzatori sociali come il sostegno alla mobilità fra stabilimenti non sono minimamente praticabili perché agevolano solo l’apertura alle dismissioni delle fabbriche.
Operai della Whirpool respingete con forza ogni tipo di accordo che preveda riduzione di personale, se le fabbriche chiudono, sono posti di lavoro persi per sempre.
Consigliamo a Renzi di programmare una visita, come ultimamente fa’, anche nella fabbrica di Carinaro in provincia di Caserta, gli operai saranno lieti di incontrarlo e salutarlo.
Un lettore di operai Contro,
sostenitore degli operai Whirpool.
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