Redazione,
Passa l’accordo tra Lamborghini e Fiom. I lavoratori lo hanno approvato nel referendum di oggi (28 maggio) con 928 sì, 20 no, una scheda bianca e una nulla. Alta la partecipazione al voto, considerando che i dipendenti sono in totale 1.145. Viene così ratificata dai diretti interessati l’intesa raggiunta venerdì scorso tra le tute blu Cgil, la Rsu e la direzione aziendale di Automobili Lamborghini per lo stabilimento di Sant’Agata Bolognese. Gli operai messi di fronte alla scelta: accettate o licenziamenti.
Alcuni giorni addietro vi scrivevo:
“Un uso più semplice dei precari”. Sta tutto nella semantica di questa
frase il senso di quanto succede alla Lamborghini di Sant’Agata
Bolognese, dove venerdì 22 maggio si sono trovati d’accordo con il
padrone (FIOM compresa, quella di Landini che annunciava roboanti
“occupazioni delle fabbriche” solo qualche mese fa) tutti i sindacati.
Ovviamente, nel segno del “miglioramento della produttività”.
“L’intesa – continuano – dimostra che i conflitti possono essere risolti
non eliminando l’una o l’altra parte, ma privilegiando il bilanciamento
tra le giuste esigenze aziendali e dei lavoratori” dichiarano Bruno
Papignani ed Alberto Monti, segretario regionale e provinciale FIOM-CGIL
Lunedì i 1145 operai e lavoratori saranno chiamati a “votare” l’accordo.
Da ratificare c’è solamente il fatto che gli operai devono organizzarsi
autonomamente per la difesa dei propri interessi di classe
Saluti operai da Bologna
La classe operaia dorme, anzi russa, sognando il mantenimento del posto di schiavitù che le permette di mandare a scuola i figli per farli studiare da capetti, manager e broker. È un disastro terrificante che ha molti (ir)responsabili di “sinistra” e un solo vincitore: i padroni del mercato. Alé!