Non difendono nemmeno più la commissione antimafia

  Redazione Non c’è mai fine al peggio, anche se ormai siamo abituati a non meravigliarci più. Gli “impresentabili” esordiscono nel teatrino della politica. Secondo questi ultimi, la Commissione Antimafia si sarebbe dovuta limitare ad una funzione consultiva senza pubblicare una lista di nomi. In più, la Commissione avrebbe influito sulla formazione della volontà popolare ed avrebbe determinato un danno d’immagine. Queste le basi giuridiche con cui De Luca e Sandra Lonardo Mastella, avrebbero querelato la Commissione Antimafia per diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali e abuso d’ufficio. Insomma, Berlusconi insegna, il voto popolare, quando c’è, va oltre la […]
Condividi:

 

Redazione

Non c’è mai fine al peggio, anche se ormai siamo abituati a non meravigliarci più.

Gli “impresentabili” esordiscono nel teatrino della politica.

Secondo questi ultimi, la Commissione Antimafia si sarebbe dovuta limitare ad una funzione consultiva senza pubblicare una lista di nomi. In più, la Commissione avrebbe influito sulla formazione della volontà popolare ed avrebbe determinato un danno d’immagine.

Queste le basi giuridiche con cui De Luca e Sandra Lonardo Mastella, avrebbero querelato la Commissione Antimafia per diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali e abuso d’ufficio.

Insomma, Berlusconi insegna, il voto popolare, quando c’è, va oltre la legge.

Ma vediamo in poche righe cos’è questa Commissione Antimafia:

è una commissione d’inchiesta bicamerale, 25 parlamentari e 25 senatori, tra cui, Mara Carfagna e Carlo Giovanardi, sostenuta dall’art 82 della Costituzione, che può procedere “nelle indagini e negli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria”. Non emette condanne né istruisce processi, ma può sentire testimoni, acquisire prove e documentazioni.

Insomma, in buona sostanza, una commissione d’inchiesta parlamentare, che però nel momento in cui indaga e pubblica liste di nomi, crea un danno d’immagine.

Questa è una società dove chi non rispetta le leggi viene attaccato da Saviano e da “Striscia la notizia. Questo è il modo di dimostrare che la democrazia consente a tutti di dire la propria, di partecipare. Peccato che poi neanche una commissione d’inchiesta parlamentare istituita nel 1982 serva a fermare questi politici corrotti.

Mario Scelba, ex ministro e presidente del Consiglio, responsabile di circa 150 morti durante le repressioni alle manifestazioni operaie del dopoguerra, in un intervento al senato il 25 giugno 1949, disse: “si parla della mafia condita in tutte le salse ma, onorevoli senatori, mi pare che si esageri in questo”. In quei mesi si stava proprio discutendo di istituire una commissione antimafia.

Le leggi di questo paese capitalista, fatte per difendere la borghesia, nel momento in cui colpiscono uno dei borghesi, non hanno più un effetto esecutivo, ma si limitano a qualche accusa di piccolo borghesi alla Saviano, ed in questo modo finiscono per farne un calderone di discussioni “ libere, democratiche e di denuncia”.

Gli operai continuano a piegare la schiena e il capitale si serve di questa gentaglia “democratica” che pretende la sua mazzetta per continuare a difendere il sistema.

SD

Condividi:

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.