Redazione di operai Contro,
nei momenti di crisi economica e in tutti quei momenti politici in cui i borghesi e i loro partiti hanno bisogno di consensi per le loro manovre economiche e sociopolitiche ci sono degli strati sociali che si prestano facilmente al loro gioco: i bottegai e il sottoproletariato.
Queste due strati sociali sono colpiti duramente e schiacciate dalle conseguenze delle crisi economiche perchè si verifica contemporaneamente un calo dei consumi che colpisce il commercio al dettaglio e perchè diminuisce il volume di tutte quelle attività che rappresentano saltuaria fonte di reddito per il sottoproletariato.
Alla situazione economica si aggiunge poi l’assenza di una qualsiasi coscienza politica che caratterizza tali strati che agevola l’attecchimento delle politiche populiste tipiche dei periodi di crisi economica come quello che stiamo vivendo.
Al momento attuale ad esempio Salvini, e il suo partito prima di lui,traggono facilmente consensi dai bottegai tramite i proclami contro le politiche fiscali mentre si scagliano contro gli immigrati facendo credere al sottoproletariato che è per colpa loro se non hanno più quei lavoretti saltuari che sono in realtà saltati per via della crisi. E ciò a cosa serve oltre che a salvarsi la loro poltrona in parlamento? Serve per rendere più deboli e ricattabili gli immigrati che saranno disposti a farsi sfruttare sempre di più nelle fabbriche di quegli stessi padroni che godono di quegli stessi vantaggi fiscali che fanno la gioia dei bottegai. Il discorso del razzismo è portato per altro avanti al fine di incrementare i consensi anche da quei partiti neofascisti che si rafforzano sempre nei periodi di contrazione economica.
A questi soggetti privi di coscenza politica si rivolge anche Grillo e il suo partito, che cavalcando in particolare il malcontento verso la classe politica al potere dei bottegai rovinati cerca di ottenere i consensi per i suoi intenti.
Tutto ciò determina un controllo studiato di quel malcontento che potrebbe diventare, se non guidato ad arte da questi soggetti politici, un reale problema per i padroni al potere. Meglio infatti per i padroni che queste strati sociali numerosi si scaglino contro i poveracci e inveiscano contro i fantocci dei partiti politici piuttosto che andare ad innescare un qualche processo politico insieme agli operai con esiti imprevedibili.
Il sottoproletariato inoltre per la sua costante precarietà economica è storicamente caratterizzato dal portare avanti attività illecite e criminose che lo rende particolarmente pericoloso nel momento in cui i padroni, come accaduto nel ventennio fascista, hanno bisogno di squadracce per il controllo sociale; nella situazione attuale per altro molto spesso provengono dal sottoproletariato anche i soggetti delle forze repressive di polizia e carabinieri. Soggetti che privi di qualsiasi coscienza politica non si fanno problemi ad eseguire azioni repressive contro operai e soggetti politici avversi ai padroni in cambio di un salario e di una illusoria posizione di potere.
Diventa quindi di vitale importanza per il partito operaio evitare di sottovalutare nel suo agire le dinamiche di queste due strati sociali così funzionali alle logiche del capitalismo se lasciate in mano alla retorica degli imbonitori del capitalismo.
Un lettore
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