Caro Operai Contro,
mentre Salvini con la Lega Nord è impegnato nello sterminio dei migranti, non si è accorto che proprio al Nord ci tocca respirare la merda. Negli anni ’70 c’era la Milano da bere, oggi c’è la merda da respirare. Ti mando un articolo da Bresciatotay.
Saluti da un lettore.
Tanfo nell’aria, costretti a vivere chiusi in casa: “Colpa del depuratore”
a Visano e Calvisano. Un fiume di 5.000 persone per dire ‘no’ alla discarica della Macogna.
Una strage di pesci e di gamberi di fiume nelle acque del Palpice, il ‘rio’ che scorre tra Visano e Calvisano. Una strage su cui sta ancora indagando la Polizia Provinciale, ma che tra le righe annuncia che “forse si comincia ad intravedere una delle possibili concause”. Ma se per qualcuno è ipotesi per qualcun altro è certezza: la colpa è del depuratore. Lo ripetono da mesi gli attivisti del comitato ‘Visano Respira’, quelli che a maggio erano riusciti a portare in piazza più di 2000 persone, forse trascinati dall’onda Macogna – la contestatissima discarica di Travagliato – ma comunque portavoce di un malessere diffuso, e in tutto il paese. La polemica infatti negli anni si è fatta costante. Il depuratore di Visano e il suo malfunzionamento, i miasmi e gli odori che ‘ricoprono’ le strade e le vie, i residenti costretti a vivere con le finestre chiuse, che sia estate o che sia inverno. Poi moria della fauna ittica, pesci e gamberi da fiume, e l’ultima ‘strage’ solo pochi giorni fa.
Il 31 maggio scorso intanto i Comuni di Calvisano e Visano hanno avviato una campagna – coinvolgendo anche cittadini e volontari – di monitoraggio degli odori e delle emissioni, per preparare poi un ‘pacchetto’ da inviare direttamente all’Asl, all’Arpa e alla provincia. Perché intanto il depuratore non funziona, è ‘spento’.
Ma il monito arriva proprio dal comitato Visano Respira: “Per ora l’impianto non sta più funzionando. Ma tra sei mesi ripartirà a pieno regime, e allora sarà troppo tardi per lamentarsi”. Sei mesi esatti, proprio la durata del monitoraggio.
Sono giornate di lavoro creativo, per il comitato. Sabato notte infatti sono stati strappati e buttati gli striscioni che ‘raccontavano’ della protesta, gli attivisti proprio in queste ore ne stanno realizzando degli altri. “Dopo gli spiacevoli eventi di sabato – si legge in un post su Facebook – dobbiamo essere più uniti che mai, e dimostrare che noi teniamo alla nostra salute e non ai loro profitti”.
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