Redazione,
gli operai statunitensi di FIAT-CHRYSLER (oggi FCA) e GENERAL MOTORS assistiti dal sindacato UAW vanno verso l’indizione di sciopero nel distretto industriale DETROIT 3, nel caso non si arrivasse ad un accordo migliorativo riguardo ai salari stagnanti legati ai contratti quadriennali di secondo livello in scadenza il 14 settembre prossimo ed al sistema retributivo che riconosce, a parità di livello, circa la metà della retribuzione per i neo-assunti rispetto agli operai con più anzianità. Oggi FCA paga tra i 16 ed i 19 dollari l’ora per i nuovi entrati (TIER-2) a differenza dei veterani (TIER-1)che percepiscono 28,50 dollari orari e che non vedono aumenti in busta paga da 10 anni. Le fumose promesse di Marchionne di superare la disparità salariale non sono supportate da alcuna proposta, tenuto anche conto l’obiettivo aziendale di flessibilità delle retribuzioni, legate in sostanza all’andamento dei profitti ed a ventilate partecipazioni degli operai agli utili.
Il 20 agosto si terranno le votazioni per lo sciopero in FCA, il 27 agosto in GENERAL MOTORS.
I negoziati tra il presidente dell’UAW Dennis Williams e l’amministratore delegato FCA Sergio Marchionne sono partiti lo scorso mese di luglio; UAW vorrebbe salari più alti a fronte del piano industriale che stima l’aumento delle ore lavorative da 135.000 del 2013 a 145.000 sino al 2018.
Frizioni si sono create a causa dell’annuncio di FORD secondo cui le future produzioni dei modelli FOCUS COMPACT e C-MAX saranno trasferite fuori dal Michigan (lo stato di Detroit) nel 2018; il sindacato afferma che tali lavorazioni non avverranno negli Stati Uniti d’America.
In queste settimane l’UAW sta tenendo assemblee e corsi di formazione per gli operai nell’eventualità di futuri scioperi, chiedendo di contribuire alla cassa di resistenza che prevede 200 dollari a settimana per i partecipanti ai picchetti, pari alla normale paga lavorativa. Già nel 2007 gli operai GENERAL MOTORS lottarono per due giorni bloccando gli impianti, sino all’ottenimento di impegni formali riguardo ad occupazione e piani di investimento.
Azioni di lotta operaia appaiono inevitabili dal momento che FCA basa la produzione su quasi la metà di neo-assunti, pari al 45% complessivo, contro il 28% di FORD ed il 19% di GENERAL MOTORS. L’obiettivo economico sindacale è di mantenere i salari almeno a pari del tasso di inflazione, tenuto anche presente che FCA ha un costo del lavoro pari a 57 dollari/ora, circa 10 dollari in meno rispetto a FORD e GENERAL MOTORS nonchè delle case produttrici tedesche, giapponesi e coreane con stabilimenti negli Stati Uniti d’America.
Saluti da Bologna, ML
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