Redazione di Operai Contro,
Sono 752 le vittime da gennaio a agosto. Ogni giorno vengono assassinati tre operai per il profitto dei padroni
Nessun padrone è mai finito in galera
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Un operaio di Brescia
Aniello De Luca, 47 anni, operaio residente nel Bresciano, si è calato in un silo di mangimi per pulirlo ma non ne è mai uscito: il suo corpo è stato dilaniato dalle lame. Giovanni Racca, artigiano di 59 anni, precipitato dal tetto di un capannone che stava riparando a Settimo Torinese. Il 45enne Giuseppe Scarano morto travolto da un camion in un cantiere autostradale sull’A3, all’altezza del casello di Portici (Napoli).
Sono solo gli ultimi casi. Perché in Italia di lavoro si continua a morire: da gennaio a agosto sono 752 le vittime, una media di tre al giorno. In otto mesi è come se ci fossero stati più di cento roghi alla Thyssenkrupp: una tragica Spoon River relegata alle cronache locali. E, per la prima volta dal 2006, c’è stata un’inversione di tendenza: le morti “bianche” sono in aumento. A certificarlo sono i dati Inail. Nel 2014, tra gennaio e agosto, si contavano 652 vittime. Nel 2015 si registrano 100 casi in più. Storie di uomini e donne che usciti per andare a lavoro non hanno mai fatto ritorno a casa.
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