Caro Operai Contro,
prima Renzi ha deciso di far pagare il canone Rai di 100 euro suddiviso nelle sei rati annuali della bolletta della luce. E’ di ieri la notizia che invece la tassa di 100 euro arriverà in botta unica con la prima bolletta dell’anno.
Renzi taglia Imu, Tasi e regala ai padroni 140 euro per ogni 100 euro che investono in macchinari. I tagli delle tasse e i soldi regalati ai padroni, Renzi se li riprende 10 volte tanto, con i tagli alla sanità già operativi, per i quali bisogna pagare oltre 200 esami clinici e prestazione sanitarie, che finora erano a carico del servizio sanitario. Ed ora pretende anche una tassa secca di 100 euro per il canone Rai.
Renzi rastrella soldi per regalarli ai padroni e finanziare gli armamenti per la guerra.
Prepariamoci a fare la guerra alla guerra dei padroni.
Allego l’articolo da La Stampa sul canone Rai
Il canone Rai in bolletta in un’unica rata.
Lo prevede l’ultima bozza della legge di stabilità. Sarà addebitato sulla prima fattura elettrica dell’anno
Nei 2016 il canone Rai è addebitato sulla prima fattura relativa alla fornitura di energia elettrica successiva alla data di scadenza per il pagamento del canone. Lo prevede l’ultima bozza della legge di stabilità. Nel 2016 il pagamento dovrebbe avvenire in un’unica soluzione per poi diventare bimestrale a partire dal 2017. La rata unica, però, non piace alle società elettriche che temono un aumento della morosità dei propri clienti obbligati a pagare fattura elettrica e tv. Da dibattere anche la questione relativa alle sanzioni per i gestori elettrici che si attardano nella comunicazione allo Stato dell’elenco degli utenti morosi. L’unica certezza resta che l’abbonamento alla tv pubblica scenderà da 113,5 a 100 euro.
Dovrà pagare il canone chi ha in casa un televisore o la radio. Esclusi invece gli italiani che possiedono solo pc, tablet e smartphone. La precisazione è arrivata ieri dal sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli.
Il Tesoro è al lavoro sulle ultime limature e per decidere la destinazione delle maggiori entrate che dovrebbero derivare dall’abbattimento dell’evasione fiscale garantito dalla pagamento con il cedolino della luce. Tali somme – si legge nella bozza della manovra – non andrebbero a finanziare la tv pubblica, ma finirebbero nel fondo per la riduzione della pressione fiscale. Un tesoretto, stimato in circa 500 milioni di euro, che fa gola alla Rai e che sembrava destinato alla riduzione della pubblicità su alcune reti pubbliche (un obiettivo più volte sottolineato dal premier Matteo Renzi) o al fondo per le tv private e l’editoria.
Negli anni dal 2016 al 2018, invece, secondo l’ultima versione dell’articolo, la Rai dovrebbe poter contare su introiti per un miliardo e 700 milioni come negli anni passati, rispetto un gettito previsto di 2 miliardi e 200 milioni. Già nel 2014, tra le polemiche, la Rai contribuì con 150 milioni di euro a sostenere l’operazione «80 euro». Poi, con l’ultima legge di stabilità, fu decisa una riduzione strutturale del 5% dei trasferimenti alla tv pubblica.
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