Quando oggi varcherà le porte di L’Aquila per la sua prima visita ufficiale nella città sfregiata dal terremoto del 2009, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella troverà ad attenderlo un appello dai toni drammatici.
A firmarlo è l’associazione Libera di don Luigi Ciotti, da sempre in prima linea nella lotta contro le mafie: “Una denunciache vuole rappresentare un atto d’amore e di rispetto per questa meravigliosa terra e per le tante persone che non ci sono più”. Con tanto di invito a vigilare sulla ricostruzione post sisma che, a quasi sette anni dal terremoto che causò la morte di 309 persone, 1.600 feriti e circa 65mila sfollati, “prosegue a rilento, con ordinanze in deroga alle leggi ordinarie”, per effetto delle quali “si è trasformato in legale tutto quello che nel resto d’Italia è invece illegale”, e “conseguenti allentamenti dei controlli antimafia”. Per non parlare della ricostruzione privata “fuori controllo”, regolamentata da “un quadro normativo carente”. Una miscela esplosiva che favorisce il “dilagare della corruzione e delle infiltrazioni” criminali.
Un lettore
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