dal Corriere
I fatti risalgono all’ottobre 2014 ma il filmato è stato diffuso solo ora per decisione della corte: l’agente accusato di omicidio e rischia una pena da 20 anni all’ergastolo. Proteste e manifestazioni per le strade della città
Un video choc che scuote Chicago: è quello che racconta la morte del 17enne afroamericano Laquan McDonald. I fatti risalgono all’ottobre 2014, ma il filmato, girato da una «dash cam» di un’auto della polizia accorsa sul posto, è stato diffuso – per decisione della corte – solo adesso che l’agente è stato formalmente accusato di aver sparato al giovane e incriminato per omicidio. L’agente rischia da 20 anni di carcere all’ergastolo.
I fatti: così è morto il 17enne Laquan
Nel filmato, come detto girato da una telecamera posta su un’auto della polizia di Chicago accorsa sul posto, si vede un ragazzo correre in mezzo alla strada. Passa accanto ad alcune auto della polizia. A un certo punto si ferma, gli agenti scendono dalla macchina, uno di loro apre il fuoco: 16 colpi, 14 sparati quando il giovane era già a terra. La sparatoria dura 15 secondi, secondo la ricostruzione fatta in tribunale; per 13 secondi il ragazzo giace a terra. Poi, uno dei poliziotti si avvicina al ragazzo, ormai senza vita, e tira un calcio alla mano del giovane, che impugna un coltello con una lama di circa 7 centimetri. «L’agente ha iniziato a sparare sei secondi dopo essere sceso dalla macchina» si legge nei documenti del tribunale.
L’agente accusato di omicidio
Il poliziotto che ha sparato a Laquan si chiama Jason Van Dyke, 37 anni. È l’unico presente sul posto ad aver aperto il fuoco contro il giovane. Secondo il suo legale Dan Herbert l’agente avrebbe agito nel pieno rispetto delle regole e perché si sentiva in pericolo di vita. La famiglia del 17enne ucciso intanto ha già ricevuto 5 milioni di dollari di risarcimento.
Comments Closed