Caro Operai Contro,
da quasi un mese un’altra industria ai confini di Milano, la Roche, ha messo le ruote ed è pronta ad andarsene: 380 fra operai e impiegati dovrebbero passare – lascia intendere il padrone – ad una azienda subentrante, ma di un compratore non si vede neanche l’ombra.
Da quasi un mese il sindacato ha incassato la “comunicazione” dell’azienda, ma non ha mosso una virgola.
La direzione della Roche, arriva a dire che, la cessione (al compratore fantasma) del sito produttivo di Segrate, “non avrà alcun impatto sulla struttura amministrativa e commerciale di Roche S.p.A., che oggi conta oltre 600 persone nella sede di Monza e sul territorio”.
Ovvero, il padrone Roche rassicura i 600 impiegati nella sede di Monza! Come dire che, invece i 380 operai e lavoratori di Segrate, con la promessa cessione del sito, sono nella terra di nessuno, vicini al licenziamento.
Operai fino quando dobbiamo seguire il sindacalismo dormiente sul fronte operaio e accomodante con i padroni?
Diamoci una sveglia, impegniamoci personalmente ma collettivamente, per organizzare iniziative di lotta, non aspettiamo che arrivino le lettere di licenziamento. Se il sindacato non chiama alla lotta per opporsi ai piani del padrone, screditiamo la sua rappresentatività restituendo in massa le tessere!
Pretendiamo di giocare a carte scoperte, basta accordi sottobanco tra padroni e sindacato. Dobbiamo essere protagonisti nel sostenere i nostri interessi. Non aspettiamo di essere in mezzo alla strada e magari sentire il sindacato che grida al lupo al lupo.
Saluti operai
Articolo dal Giorno della Martesana.
Segrate (Milano)- Pessime notizie per i lavoratori di una delle più importanti industrie farmaceutiche mondiali: Roche il 12 novembre ha annunciato un piano di cessione per il sito produttivo di Segrate. “Questa decisione si è resa necessaria nell’ambito della revisione, annunciata a livello globale, della rete produttiva dei farmaci small molecules, come conseguenza dell’evoluzione del proprio portfolio, basato su farmaci per terapie mirate, prodotti in volumi minori”, spiega in una nota l’azienda, che nella città alle porte di Milano è presente dal 1998 e a oggi impiega 380 dipendenti impegnati nella produzione e confezionamento di formulazioni solide e gocce.
“E’ stata una decisione a livello globale certamente difficile, che in Italia ci lascia amarezza considerando l’impegno profuso, le risorse investite e il lavoro svolto in oltre 15 anni presso il nostro sito di Segrate – commenta Maurizio de Cicco, Presidente e Amministratore Delegato Roche S.p.A -Intendiamo affrontare questa transizione in modo trasparente e responsabile”. Roche è in contatto “con diversi interlocutori affidabili, potenzialmente interessati a esaminare l’opportunità di acquisizione del sito”, precisano i vertici aziendali.
Oltre al sito di Segrate, Roche ha deciso di cedere anche le strutture di Clarecastle (Irlanda), Leganes (Spagna) e Florence (USA) ed è attivamente alla ricerca di potenziali acquirenti per tutte le strutture. “Questa decisione – conclude la nota del Gruppo -non avrà alcun impatto sulla struttura amministrativa e commerciale di Roche S.p.A., che oggi conta oltre 600 persone nella sede di Monza e sul territorio”. Roche ha già informato i rappresentanti dei lavoratori e le istituzioni
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