Redazione di Operai Contro,
la crisi economica del capitalismo si riflette nelle borse. Ormai i giocatori vogliono solo vendere i loro pezzi di carta. Ci sono solo due imbecilli che girano per il bordello e assicurano i giocatori che tutto va bene. Le previsioni di ripresa erano delle stronzate. Gli italiani faranno bene a fare attenzione alle banche. I delinquenti del governo fregheranno i piccoli risparmiatori. Tanto i soldi dei padroni sono al sicuro nelle casseforti svizzere
Operai il capitalismo non crollerà da solo. Operai dobbiamo organizzarci per abbattere lo stato dei padroni e imporre la nostra dittatura sui padroni e chiudere tutti i loro bordelli
Cronaca ANSA
Giornata pesante, l’ennesima, sui mercati finanziari, dove le oscillazione del greggio dettano solo in parte il passo ai listini. Il rialzo nei prezzi del petrolio e la discreta intonazione di Wall Street, grazie alle trimestrali, non riescono infatti a evitare alle borse europee nuovi tonfi. Milano guida i cali, con ripetute ondate di vendite sulle banche e non solo. Movimenti che, nelle sale operative, vengono spiegati anche con lo scattare di mega ordini automatici alla rottura di certe soglie (il cosiddetto program trading). I ribassi, anche per ovvie ragioni di fuso orario, partono dalla Cina: Shanghai lascia sul terreno il 2,92% per le incertezze sulla tenuta dello yuan e l’onda lunga della gelata arrivata alla vigilia dai dati sull’industria del paese, al settimo calo consecutivo. L’avvio dei mercati europei è debole ma non drammatico.
Ma già a metà seduta c’è un primo scivolone, solo stemperano dall’avvio di Wall Street e dalla notizia, poi ridimensionata, su possibili tagli della produzione di petrolio da parte della Russia, che spinge il greggio oltre i 34 dollari al barile. Sui listini ripartono le vendite con sospensioni al ribasso a raffica a Piazza Affari che coinvolgono in prima battuta le banche. Il mercato conferma di non aver gradito, ritenendolo lontano dall’essere risolutivo per il problema delle sofferenza, l’accordo con Bruxelles sulle garanzie per la cartolarizzazione dei crediti deteriorati. Una linea condivisa da Fitch, secondo la quale “la capacità del meccanismo di migliorare in modo significativo la qualità degli asset del settore bancario italiano è limitata”.
Su queste considerazioni si innescano tuttavia, ancora una volta, vendite più speculative amplificate dei sistemi automatici di trading e dai derivati. Milano non si riprende e a fine seduta il calo è pari al 3,49%. In caduta verticale Bpm (-9,8%), Mps (-7,8%) e Bper (-7,5%), ma va giù anche Fca (-7,1%). Si salvano solo i petroliferi con Saipem che rimbalza (+3% le azioni, +9,6% i diritti), Tenaris (+0,3%) ed Eni (+0,23%). Sul marcato dei titoli si Stato il Tesoro manda intanto in porto con successo aste per 7 miliardi con il Btp decennale, ceduto per 3 miliardi, che vede un rendimento in calo all’1,44%. In rialzo a 111 punti base lo spread Btp-Bund. Pesante anche Francoforte (-2,44%) in una giornata difficile per le auto (-3% l’indice settoriale contro il -2,2% del comparto bancario europeo) mentre Parigi lascia sul terreno l’1,33% e Londra lo 0,98%.
Comments Closed