Redazione di Operai Contro,
Draghi ha stampato tanta di quella carta per salvare le banche dei padroni, ma non è servito a niente
Le banche e gli altri titoli dei bordelli dei padroni, vanno giu.
Renzi e Padoan i venditori di preservativi bucati non sanno più cosa dire. Le loro riforme antioperaie non sono servite a un cazzo di niente
Operai il capitalismo non crollera da solo. Operai il capitalismo va verso la guerra
un operaio di Torino
Cronaca ANSA
“Ci sono forze nell’economia globale di oggi che cospirano per tenere bassa l’inflazione”. Lo ha detto il Presidente della Bce, Mario Draghi, in un discorso a Francoforte, spiegando che “queste forze potrebbero far si che l’inflazione ritorni più lentamente verso il nostro obiettivo. Ma non vi è alcuna ragione per cui esse dovrebbero portare ad una inflazione più bassa in modo permanente”.
La Banca Centrale Europea “non si arrenderà davanti alla bassa inflazione“. Draghi ha sottolineato che “i rischi” che potrebbero scaturire “dall’agire troppo tardi superano i rischi” che potrebbero arrivare “dall’agire troppo presto”.
Nell’Eurozona “manca ancora un accordo sul terzo pilastro dell’Unione bancaria, la garanzia sui depositi, che e’ un elemento fondamentale per una vera moneta unica”. “Per questo – ha aggiunto – la proposta della Commissione per creare uno schema di garanzia europea dei depositi è benvenuta”. Per Draghi la proposta “definisce l’obiettivo ambizioso di creare un vero sistema europeo di tutela dei correntisti” e “offre una serie di garanzie contro l’azzardo morale in modo che la condivisione dei rischi non diventi una distribuzione dei rischi”.
Bce: crescita globale modesta e disomogenea – “La crescita globale resta modesta e disomogenea”. Lo scrive la Bce nel bollettino economico, spiegando che “mentre l’economia si espande ad un ritmo solido nei Paesi avanzati, negli emergenti resta debole e più diversificata”.
“Con l’inizio del nuovo anno i rischi verso il basso sono di nuovo aumentati in presenza di maggiore incertezza riguardo alle prospettive di crescita delle economie emergenti, volatilità nei mercati finanziari e delle materie prime e rischi geopolitici”. La Bce ribadisce quindi che “sarà necessario riesaminare ed eventualmente riconsiderare” la politica monetaria nella prossima riunione di marzo.
I tassi di interesse di riferimento della Bce resteranno sui livelli attuali o inferiori per “un periodo prolungato di tempo”. Lo ribadisce l’Istituto centrale nel suo bollettino, aggiungendo che per quanto riguarda le misure non convenzionali di politica monetaria, “gli acquisti di attività procedono in maniera regolare e continuano ad avere un impatto favorevole sul costo e sulla disponibilità del credito a imprese e famiglie”.
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