Grisignano (VI) – Violente cariche della celere contro i facchini in lotta

Dopo le iniziative in tutto il Nord-est nei supermercati Prix, a partire da ieri sera lavoratori, attivisti di Adl Cobas e solidali hanno ripreso le attività di blocco dei magazzini di Grisignano, contro il licenziamento di 70 operai, impiegati nel settore della logistica, avvenuto nelle scorse settimane. Alle prime ore dell’alba centinaia di persone hanno raggiunto l’ingresso principale del magazzino, per portare solidarietà e per unirsi a chi da giorni sta praticando forme di resistenza quotidiana contro l’arroganza dei signori della grande distribuzione e contro le attuali politiche del lavoro portate avanti dal governo Renzi. Grazie al Job’s Act, infatti, è diventato […]
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Dopo le iniziative in tutto il Nord-est nei supermercati Prix, a partire da ieri sera lavoratori, attivisti di Adl Cobas e solidali hanno ripreso le attività di blocco dei magazzini di Grisignano, contro il licenziamento di 70 operai, impiegati nel settore della logistica, avvenuto nelle scorse settimane.

Alle prime ore dell’alba centinaia di persone hanno raggiunto l’ingresso principale del magazzino, per portare solidarietà e per unirsi a chi da giorni sta praticando forme di resistenza quotidiana contro l’arroganza dei signori della grande distribuzione e contro le attuali politiche del lavoro portate avanti dal governo Renzi.

Grazie al Job’s Act, infatti, è diventato molto più semplice per le grandi imprese utilizzare la forza-lavoro come semplice mezzo per ottenere sgravi fiscali, licenziando e facendo finte neo-assunzioni.

In mattinata è giunta al Prix anche la celere, che già nei giorni scorsi aveva “accompagnato” qualsiasi attività di blocco dei camion e delle merci. Dopo alcune ore di tensione, intorno alle 11,30 le forze dell’ordine hanno effettuato violentissime cariche della celere ai lavoratori ed agli presenti. Gli ingressi sono stati bloccati e numerosi lacrimogeni sono stati lanciati dall’interno del piazzale del Prix. Durante le cariche ci sono stati alcuni feriti. Ad un lavoratore, tra quelli che hanno subito il licenziamento, è stata rotta una mano da una manganellata.Il blocco di operai ed attivisti ha dato fuoco alle barricate per respingere le cariche della polizia. Lavoratori e solidali hanno resistito alla violenza della celere e si sono diretti sul cavalcavia della tangenziale, a poche centinaia di metri dal Prix, per continuare a bloccare gli accessi al magazzino.

Operai ed attivisti stanno continuando questa grande giornata di resistenza e si sono nuovamente portati all’entrata dei magazzini Prix. La celere è schierata in assetto antisommossa e blocca qualsiasi accesso ai cancelli.

I lavoratori si sono seduti sulla strada in segno di protesta rispetto a quanto accaduto durante la mattinata, ma, intorno alle 14,00, una nuova violentissima carica li ha colpiti. Con lacrimogeni ad altezza d’uomo la polizia ha tentato di disperdere i manifestanti, che hanno risposto ai lanci ed hanno cercato di ricompattarsi. Le cariche hanno spezzato il presidio in due ed una parte sta nuovamente raggiungendo la tangenziale per bloccarla.

La lunga giornata di lotta dei lavoratori si è conclusa dopo la dispersione dei blocchi durati 8 ore in seguito alle ripetute cariche da parte delle forze dell’ordine. La risposta dello Stato nei confronti delle persone licenziate da Prix è stata quella della repressione rendendo evidente il patto stretto tra grandi committenti, la politica e i sindacati confederali CGIL-CISL-UIL sulla pelle di decine di famiglie. Quello che è successo al Prix di Grisignano del Zocco è un pericoloso precedente, il timore è di veder ripetersi lo stesso gioco consentito dal Jobs Act anche in altri magazzini del comparto della logistica. La lotta dei lavoratori comunque continuerà e va avanti con determinazione a rivendicare diritti e dignità.

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