Cara Redazione,
87 minatori estratti vivi dopo il crollo, altri 38 sono ancora sepolti e non si sa quanto potranno ancora resistere. Costretti a lavorare per il profitto nelle viscere della terra, senza misure di sicurezza, per arricchire i padroni. Costruiamo il partito per la fine dello sfruttamento operaio, per la liberazione dalla schiavitù del lavoro salariato.
Allego l’articolo de La Stampa. Saluti da un lettore.
pretoria
115 minatori sono rimasti intrappolati in una miniera d’oro vicino a Barberton, nella provincia di Mpumalanga (Nord-est del Sudafrica), area ricca di cave per l’estrazione del prezioso metallo giallo. I soccorritori sono sul posto e sarebbero riusciti ad estrarre vivi e senza ferite gravi 87 operai. Gli altri 38 sarebbero già stati individuati e si sta cercando di creare un varco per portarli in superficie, dopo esser riusciti a creare un contatto visivo con loro. Al momento non sembrerebbero in pericolo di vita.
L’incidente è avvenuto subito poco dopo l’inizio del turno di lavoro, quando almeno secondo le prime ricostruzioni, uno degli uffici mobili della Vantage Goldfileds, azienda australiana proprietaria della miniera d’oro, situato proprio all’ingresso della cava sarebbe crollato. «Il terreno sotto all’edificio ha ceduto all’improvviso – spiega Mike Begg, capo delle operazioni presso la Lily Mine – stiamo cercando di capire quante persone ci fossero all’interno della struttura al momento del collasso».
Le miniere d’oro sudafricane, il cui business si è notevolmente ridotto negli ultimi anni poiché molte sono ormai quasi prive del metallo prezioso, dato l’estrazione intensiva sin dal diciannovesimo secolo, sono le più profonde e pericolose al mondo. Lo scorso anno in vari incidenti sono morti 77 minatori, senza contare i quotidiani crolli nelle cave illegali, dove centinaia di persone, per lo più disperate, si addentrano negli stretti cunicoli per cercare di racimolare qualche pepita, morendo poi asfissiati all’interno.
Poche ore prima dell’incidente il ministro per le miniere del Sudafrica aveva annunciato di esser riuscito a salvare 3mila posti di lavoro. La fine del ciclo delle commodities sta colpendo duramente l’economia mineraria sudafricana dove ancora oggi sono impiegate circa 400mila persone.
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