Funziona sempre così, i conti negativi delle scelte padronali spesso li pagano gli operai per un motivo o per l’altro. Fusioni societarie, cessioni ramo d’azienda, investimenti vari, ristrutturazioni aziendali o cambi di assetti azionari comportano sempre delle fregature per gli operai.
Le realtà quotidiane nei tempi di crisi lo dimostrano, che ogni qualvolta si verificano cambiamenti societari da parte dei padroni, nel migliore dei casi gli operai subiscono una drastica diminuzione del salario, altrimenti in tutti gli altri casi gli operai perdono il posto di lavoro poichè vengono licenziati.
Difatti con la General Electric che ora ha acquistato l’Alstom, la nuova dirigenza aziendale dopo aver dichiarato l’intenzione di investire 600 milioni di dollari in Italia ha dichiarato anche che dovrà ridurre il numero di dipendenti a partire dalla fabbrica di Sesto San Giovanni che verrà chiusa licenziando 236 lavoratori.
Renzi e i suoi ministri sono entusiasti quando i padroni investono, gli operai possono andare a casa.
Per Renzi, il servo dei padroni, è importante solo che le imprese italiane firmino contratti e accordi con le imprese straniere, il resto se gli operai perdono il loro posto di lavoro non conta nulla.
Renzi ha incontrato e accolto a braccia aperte l’amministratore delegato Jeff Immelt della multinazionale americana General Electric, non fa lo stesso con gli operai che verranno licenziati.
E’ risaputo che Renzi è l’amico dei padroni e anti operaio, chi invece dovrebbe tutelare gli interessi degli operai come i sindacati, a riguardo dell’intesa raggiunta con General Electric che investe in Italia e nello stesso tempo chiude le fabbriche e licenzia, il sindacalista provinciale Davide Fumagalli della Fim Cisl ha dichiarato: ”dobbiamo essere fiduciosi perché i benefici possono ricadere su tutti gli stabilimenti del gruppo”.
Operai Alstom organizzatevi in proprio, ribellatevi ai nuovi padroni che vogliono chiudere la fabbrica sestese e non delegate ai sindacalisti compiacenti la vostra lotta e i vostri interessi.
E.L.
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