Caro Operai Contro,
il nuovo padrone di Italcementi, con la pratica di acquisizione ancora aperta, continua a mettere operai e impiegati in cassa integrazione e da aprile toccherà anche al personale di Calcestruzzi. Il sindacato è inerte non mobilita gli operai, chiede l’intervento del governo dei negrieri. Dalla padella alla brace. Senza una lotta risoluta i “tavoli” a qualsiasi livello, servono solo alla politica del ping pong per mandarci a casa sconfitti, magari con quattro soldi. Rompiamo gli schemi arrugginiti della delega incondizionata. Tocca agli operai decidere insieme. Le chiacchiere del sindacalismo dormiente sono un sedativo che blocca ogni forma di lotta e ci porta alla sconfitta. Impariamo a decidere e lottare insieme. Impariamo a lottare facendolo.
Saluti da un operaio già passato da queste situazioni.
L’articolo dell’Eco di Bergamo di ieri
Italcementi, i sindacati al governo: «Deve intervenire su Heidelberg»
La cassa integrazione del «pianeta» Italcementi toccherà, a partire dal prossimo aprile, anche Calcestruzzi.
Nello stesso periodo, Ctg sarà accorpata a Italcementi. Inoltre, verranno aperte procedure di mobilità non oppositive, per facilitare la rioccupazione dei lavoratori che possono trovare soluzioni occupazionali durante il periodo di cassa. Sono queste le notizie più importanti uscite dall’incontro di oggi a Roma tra sindacati, Rsu e la direzione di Italcementi SpA.
L’azienda nell’ambito dell’informativa presentata ha affermato che alla data attuale sono in forza ad Italcementi spa 1688 lavoratori di cui 294 in cassa integrazione, mentre tra i 192 del Ctg, in 19 utilizzano ammortizzatori sociali. A Bergamo sono attualmente posti in cassa integrazione 49 lavoratori presso la sede di via Camozzi, 9 a Calusco, e 19 al Ctg.
«Il coordinamento delle Rsu e le organizzazioni sindacali – informano da Roma Giuseppe Mancin, segretario generale Feneal Uil di Bergamo, Danilo Mazzola, segretario generale di Filca Cisl Bergamo, e Luciana Fratus, della segreteria provinciale di Fillea Cgil – ritengono che il governo debba essere parte attiva nel definire da subito l’incontro con l’amministratore delegato di Heidelberg per esigere le risposte alle proposte avanzate dai lavoratori in vista della chiusura dell’acquisizione prevista tra giugno e luglio 2016. Ulteriori ritardi sarebbero incomprensibili. Abbiamo inoltre espresso preoccupazione per il calo produttivo annuale degli stabilimenti di Calusco d’Adda e Rezzato, che sfruttano un funzionamento dell’80% dei forni di cottura della farina di cemento. La situazione produttiva e occupazionale della Lombardia sarà oggetto di successivi incontri a livello regionale e territoriale che coinvolgerà anche Calcestruzzi azienda che opera nell’ambito commerciale del calcestruzzo». Nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee di informazione dei lavoratori.
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