Angelo Panebianco è stato contestato un’altra volta per ciò che scrive sul Corriere della sera, a favore dei padroni e della loro guerra.
Le ripetute contestazioni sono avvenute all’università di Bologna dove insegna.
L’articolo che sul Corriere del 23 febbraio ne ha dato notizia si chiude così: “Non si aspettava, Panebianco, che l’argomento potesse riguardare la sua stessa scuola”. Come dire che dopo aver lanciato il sasso sul Corriere, pensava di nascondere la mano all’università dove insegna.
I padroni possiedono mezzi e macchine per la stampa e la distribuzione dei propri giornali. Uno di questi è il Corriere, con 300 mila copie al giorno, su cui scrive anche Panebianco.
Invece i giovani che hanno contestato Panebianco, come tutti i comuni mortali, non dispongono di un editore che diffonda le loro opinioni, nè il loro volantino dato durante la contestazione di Panebianco. Il Corriere della sera non ha pubblicato quel volantino, con buona pace dei giornalisti che, gridano alla libertà d’opinione per Panebianco.
La libertà di opinione esiste ed ha senso se può circolare, altrimenti chi la esprime è come se non parlasse.
Panebianco e i giornalisti che hanno preso le sue difese, gridano alla libertà d’opinione.
I contestatori invece come tutti i comuni mortali, non disponendo di un mezzo come il Corriere, sperimentano nuove strade, senza scartare quelle tradizionali, sempre molto efficaci.
Saluti Oxervator
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