da http://www.liberiepensanti.it/
Abbiamo ricevuto in forma anonima delle fotografie che ritraggono pezzi di AMIANTO rinvenuti in un reparto nello stabilimento ILVA di taranto . SI tratta del reparto tubificio Erw ,dove i lavoratori sono rientrati da poco dopo la rimozione e sostituzione del tetto.
Nel maggio 2014, a seguito della sentenza del Tribunale di Taranto, l’ex commissario governativo dell’Ilva, dott. Enrico Bondi, incontrava le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm per sottoporre loro il piano industriale dell’azienda. Come si evince dal comunicato stampa diramato dalla Fim Cisl, in Ilva sono previsti “1300 interventi su amianto” da realizzarsi entro il 2016. Da un censimento effettuato da Ilva e aggiornato al 30 giugno 2014, l’amianto è presente in diversi impianti. Ilva ha quindi ufficialmente ammesso che ancora oggi in fabbrica vi è presenza di AMIANTO, certificando e censendo la presenza della fibra killer.
Tutto ciò premesso, dal 2003 a oggi, in fabbrica, si è continuato a lavorare a contatto con un materiale che lo Stato Italiano ha classificato come “illegale”, per questa ragione abbiamo presentato ESPOSTI in procura negli anni 2014 e 2015.
Ci stanno ammazzando tutti ma mai nessuno ha VOLUTO approfondire la questione. Il sindacato preferisce mandare messaggi sui social,o sms sui telefoni cellulari ai propri iscritti e tacciono VERGOGNOSAMENTE su situazioni gravissime come quella di oggi.
Da oggi le attivita’ che si svolgono nel capannone dove son stati ritrovati pezzi di AMIANTO,SONO STATE SOSPESE fino a nuovo ordine.
A ROMA intanto proprio in queste ore il commissario Laghi dichiara con tanta soddisfazione il raggiungimento del 93% dei lavori AIA effettuati.
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