Caro Operai Contro,
ieri i telegiornali hanno mostrato Renzi in un’altra “battaglia del grano” in stile mussoliniano. Per Renzi ogni occasione è buona per farsi propaganda e tagliare nastri, non a caso ha ricordato che le elezioni si avvicinano.
Nell’occasione Renzi ha ribadito che “La Salerno-Reggio sarà pronta il 22 dicembre”. Il preteso efficientismo di Renzi è in realtà una colossale presa per il culo, che mette in secondo piano i tagli sul progetto: non ci sarà la terza corsia; niente tratti fuori sede quali aiuole per fermarsi ecc; sugli ultimi 58 Km verrà solo fatto una manutenzione e dulcis in fundo, “piano pluriennale di manutenzione straordinaria già finanziato”
Un opera nuova che nasce con la manutenzione straordinaria pluriennale incorporata e già finanziata, vuol dire che nasce finita solo sulla carta, ma i costi per il suo mantenimento non saranno quelli di manutenzione ordinaria, bensì di manutenzione straordinaria.
I capi bastoni impegnati nei lavori ed i politici, potranno proseguire con i loro intrallazzi a spartirsi la torta, e tramandare il loro operato di padre in figlio, grazie soprattutto a Renzi che, prima di inaugurare opere nuove, ne finanzia la loro manutenzione “straordinaria”.
“Tutti devono smettere di ridere dell’Italia”, è stato il grido di Renzi mentre sbatteva in faccia alle telecamere la data di apertura della Salerno – Reggio. Renzi ha ragione non c’è da ridere, ma solo da prenderlo a pedate nel culo.
Saluti da un affezionato lettore
Allego l’articolo della Stampa
Conclusione entro dicembre dell’ultimo macrolotto con ammodernamento in variante, quello tra Laino Borgo e Campotenese, a nord di Cosenza. E accantonamento di tutti i progetti di ammodernamento fuori sede per gli ultimi 58 chilometri di tracciato (su 443 totali), sostituiti da un piano pluriennale di manutenzione straordinaria da un miliardo di euro, già interamente finanziato, senza cantieri fissi e a basso impatto sulla viabilità.
Ecco come l’intenso lavoro degli ultimi mesi del Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e del presidente Anas Gianni Armani consente oggi al premier Matteo Renzi di dire che i lavori di ammodernamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria saranno completati entro il 22 dicembre prossimo. «Oggi – ha detto stamattina Renzi – diciamo che i lavori si chiudono il 22 dicembre e così tutti devono smettere di ridere dell’Italia: il 22 dicembre vogliamo ridere noi». «I gufi sono animali bellissimi – ha aggiunto – ma non se sono umani».
Il piano di manutenzione da un miliardo di euro è stato presentato questa mattina da Delrio e Armani nel corso del sopralluogo al cantiere del macrolotto 3.2 Laino-Campotenese (l’ultima “grande opera” sulla A3), nel corso del quale è stato abbattuto l’ultimo diaframma della canna nord della galleria Mormanno . La galleria a doppia canna, realizzata in variante rispetto al tracciato esistente, è lunga 2,3 km e rientra nel macrolotto 3.2 (costo complessivo: 597 milioni di euro), i cui lavori sono stati affidati al consorzio Italsarc composto dalle aziende Cmb di Carpi e Ghella Spa.
«Il piano di manutenzione – spiega l’Anas – consiste in interventi sul tracciato esistente effettuati senza alcuna demolizione e tramite la ricostruzione delle carreggiate autostradali con impatti più limitati sull’esercizio autostradale e tempistiche ridotte».
Ma cerchiamo di capire meglio qual è la novità sul completamento dei lavori sulla Salerno-Reggio. Oltre ai 20,5 km del macrolotto 3.2, in cantiere dal giugno 2014, da anni è irrisolto il nodo degli ultimi 58 km di tracciato, e cioè i tre tronchi Morano Calabro-Firmo (21, 5 km sopra Cosenza, l’ex macrolotto 3.4), Cosenza-Altilia, posto a sud di Cosenza (26,3 km articolati in origine nei tre macrolotti 4.1, 4.2.1 e 4.2.2) e infine Pizzo Calabro-S. Onofrio, a nord di Vibo Valentia (10,8 km). Quasi tutto l’ammodernamento della A3 è avvenuto (dal 1998 a oggi) con impegnativi interventi di demolizione della vecchia autostrada (compresi viadotti) e ricostruzione di nuove tratte in variante con minori pendenze e raggi di curvatura, ampliando nel contempo le carreggiate e realizzando le corsie di emergenza. Anche per questi 58 km finali si è sempre ragionato in questi termini, e i progetti realizzati dall’Anas facevano prevedere una spesa complessiva residua di 3.079 milioni di euro, come indicato nell’Allegato Infrastrutture dell’aprile 2015. La legge di Stabilità 2014 e il decreto Sblocca Italia 2014 (all’epoca del Ministro Lupi) avevano finanziato complessivi 795 milioni di euro, per mandare in gara i macrolotti 4.2.2 Stupino-Altilia (gara bandita a metà 2014 con base d’asta 260 milioni), 4.2.1 Rogliano-Stupino (costo totale 381 milioni) e lo svinolo di Laureana di Borrello (38 milioni).
L’avvento del Ministro Delrio e del presidente Anas Armani, nella primavera 2015, hanno però avviato una profonda riflessione su questi tratti residui, con l’obiettivo di rielaborare i progetti per produrne di nuovi, che puntassero il più possibile sugli ammodernamenti in sede (anziché in variante), riducendo così tempi e costi di realizzazione.
La gara per il macrolotto 4.2.2 è stata prima sospesa e poi annullata, e già ad ottobre 2015 le nuove stime dell’Anas prevedevano un costo residuo per ammodernare quei 58 km di 2.053 milioni, un miliardo in meno della stima precedente. Si trattava però ancora di un compromesso tra tratte in sede e tratte fuori sede.
Nella presentazione del Piano decennale Anas a gennaio 2016, Armani e Delrio riaggiustano a 1.756 milioni di euro la spesa residua per completare la Salerno-Reggio Calabria.
Oggi, infine, il governo annuncia un piano di manutenzione pluriennale da un miliardo di euro. Nelle ultime settimane, cioè, anche su pressione diretta del presidente del consiglio, è maturata una scelta radicale: sugli ultimi 58 km di autostrada non ci sarà nessuna demolizione e ricostruzione di tracciato, e nessuna nuova tratta in variante a parte una «complanare di arrampicamento» per i veicoli pesanti, solo nel percorso in salita, nel tratto Cosenza-Altilia. Di conseguenza si rinuncia alla realizzazione della corsia di emergenza per questi ultimi 58 km, aumentando però le piazzole di sosta.
Anas spiega che si tratta delle tratte a minor traffico (sono però tre punti diversi lungo il percorso calabro) dove le caratteristiche della A3 sono già compatibili con le norme tecniche per la costruzione di autostrade e il livello di traffico limitato ammette la non realizzazione della corsia d’emergenza. Gli interventi di manutenzione saranno comunque rilevanti, da realizzarsi nei prossimi cinque anni: rifacimento della pavimentazione stradale; rimozione delle attuali barriere di sicurezza e posa in opera di nuove barriere metalliche; rifacimento della segnaletica verticale ed orizzontale; installazione di nuove barriere fonoassorbenti e di reti di protezione sui viadotti; adeguamento impianti delle gallerie e nuovi impianti tecnologici; nuovi impianti di illuminazione degli svincoli; incremento delle piazzole di sosta lungo le due carreggiate; restauro dei calcestruzzi ammalorati nelle opere d’arte e nei muri; risanamento degli impalcati dei viadotti.
«Inoltre – spiega l’Anas – limitatamente ad alcune situazioni particolari, il Piano prevede la realizzazione di alcune complanari. Nello specifico, tale opzione è stata ipotizzata nel tratto tra Cosenza e Altilia una nuova carreggiata sud, in affiancamento all’autostrada esistente, in modo da dotare l’A3 di una “corsia di arrampicamento” per i veicoli pesanti. Le fasi realizzative della nuova carreggiata di arrampicamento non hanno impatto sulla viabilità dell’autostrada esistente».
«L’adozione di questo Piano – ha commentato il Presidente di Anas Gianni Vittorio Armani – permette tempi di avvio rapidi, tempi di esecuzione dimezzati ma anche ricadute economiche immediate e un minore impatto ambientale. Le lavorazioni sui 58 km di tracciato saranno effettuate tramite cantieri mobili che non incideranno in modo significativo sulla viabilità».
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