dal Mattino
Mugnano. Milano, Brescia, Mestre, Roma: dovranno essere le prossime mete di alcuni lavoratori dell’ipermercato Auchan di Mugnano. Lavoratori tutti napoletani che se non accetteranno i trasferimenti in Lombardia, Veneto e Lazio saranno licenziati. Proprio così. Per loro qui non c’è più posto.E’ tutto scritto nell’avviso di sfratto inviato dall’azienda. Nel frattempo la multinazionale francese della grande distribuzione sta spedendo le lettere di trasferimento. Alcune sono già state recapitate a casa di altrettanti addetti della struttura ubicata a poca distanza dalla circumvallazione esterna.
«Non è possibile – replicano intanto i lavoratori, che hanno effettuato un presidio davanti all’impianto – questi non sono trasferimenti: sono licenziamenti mascherati». Auchan vuole applicare l’accordo siglato il 6 luglio dell’anno scorso con il ministero del lavoro e con le segreterie nazionali dei sindacati di categoria. L’accordo prevedeva l’uscita dall’azienda in mobilità incentivata e volontaria di 1426 addetti di tutto il comparto italiano. Ma è successo che nel nord Italia le fuoriuscite di lavoratori sono state superiori a quelle registrate nel sud Italia. Vale a dire: il numero di esuberi da colmare è stato anche superato ma negli ipermercati del Mezzogiorno non è andato via il numero sufficiente di addetti. Auchan intende quindi riequilibrare tra il nord e il sud questo deficit di tagli messi a segno l’anno scorso. E l’arma che sta utilizzando l’azienda è quella dei trasferimenti forzati a centinaia e centinaia di chilometri di distanza da casa.
Per Mugnano si parla di circa 25 persone su 180 addetti da trasferire negli ipermercati di Brescia, Milano, Mestre e Roma. Giovedi prossimo si terrà l’atteso faccia a faccia tra i sindacati di categoria e l’azienda. Il confronto si consumerà nell’ipermercato di Mugnano. «Il tentativo sarà di rinviare i trasferimenti – la posizione del sindacato – per cercare un’intesa condivisa onde evitare quanto già successo nell’ipermercato Auchan di Pompei».Nella struttura pompeiana è successo che l’azienda non ha accettato la richiesta del sindacato di far revocare una serie di trasferimenti forzati decisi nel dicembre dell’anno scorso. Il risultato è stato che 11 addetti di Pompei sono andati via con la Naspi, il nuovo strumento del jobs act che prevede soltanto ammortizzatori sociali più ridotti rispetto a quelli erogabili con un accordo sindacale basato sulla mobilità volontaria.Altri 8 addetti di Pompei hanno accettato il trasferimento fuori regione, molto lontano, mentre 6 dipendenti hanno impugnato davanti al giudice del lavoro i trasferimenti. E’ una vertenza molto complessa. Lo scopo dell’azienda è di ridurre il costo del lavoro tagliando nel comparto campano ancora altri 120 posti di lavoro. I tagli sono stati attuati o sono in fase di attuazione a Mugnano e Pompei perchè qui sono terminati i tre anni di contratti di solidarietà. Negli ipermercati di Nola, Giugliano e Napoli-via Argine la solidarietà scadrà invece tra alcuni mesi.
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