“Ci siamo resi conto che per risparmiare denaro e salvaguardare il futuro, dobbiamo tornare al lavoro degli operai”. A dirlo è Markus Schaefer direttore della produzione della fabbriche d’auto Mercedes in Germania.
Il motivo spiega Schaefer, è che: “Le macchine anche quelle più “intelligenti”, non sono più in grado di gestire la miriade di varianti che offriamo sui nostri veicoli”.
Da più di un secolo ci raccontano che con lo sviluppo del macchinario, gli operai sarebbero scomparsi, mentre sono sempre stati in costante aumento, ed ora alla Mercedes i padroni “scoprono”, che il macchinario più avanzato ed il suo impiego, non è sempre “conveniente”, se non consente un dato sfruttamento degli operai.
In certe produzioni il costo dei macchinari e la loro continua, manutenzione e messa punto in base ai modelli da produrre, è meno conveniente (ai fini del profitto) dell’uso diretto degli operai.
E’ il caso di Mercedes, entro il 2020 ha in programma il lancio di 30 nuovi modelli, che i clienti possono richiedere in modo personalizzato, quindi con più optional, troppe variabili per l’assemblaggio seriale dei robot.
Agli operai che saranno chiamati a sostituire il macchinario, il direttore della produzione prepara, un alto sfruttamento. Infatti dichiara Schaefer che, dopo la rimozione del macchinario: “l’abbattimento dei costi avverrà soprattutto con la riduzione dei tempi di assemblaggio”. Ovvero ritmi più elevati, meno pause, più turni settimanali, salari bassi.
Se gli operai della Mercedes non organizzano la resistenza contro il nuovo piano aziendale, subiranno un aumento dello sfruttamento, come “premio” della loro “rivincita” sul robot.
(Le dichiarazioni di Markus Schaefer, sono riportate sul settimanale Sette, in un articolo dal titolo: “La rivincita degli operai sul robot”).
Saluti da un estimatore di Operai Contro
Condividi:
Comments Closed
Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.
Comments Closed