QUANTO SONO BUONI I PADRRONI, STORIE DI MISTIFICAZIONI.

PER IL DIBATTITO. Molto spesso,su questo telematico, si è discusso sulle cause della mancanza di una coscienza di classe tra gli operai e gli altri lavoratori. Come mai, nonostante ci sia stata una crisi devastante, non vi è stata una mobilizzazione generalizzata, come spesso è avvenuto in passato? Ebbene se si analizzano in dettaglio i messaggi che passano sui mezzi di comunicazione di massa, si comprende l’opera di mistificazione e deformazione della realtà operata dai “ professionisti della comunicazione”, al soldo della borghesia. Il potere si regge sul controllo delle coscienze, attraverso la manipolazione della realtà. La pubblicità, in […]
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PER IL DIBATTITO.

Molto spesso,su questo telematico, si è discusso sulle cause della mancanza di una coscienza di classe tra gli operai e gli altri lavoratori. Come mai, nonostante ci sia stata una crisi devastante, non vi è stata una mobilizzazione generalizzata, come spesso è avvenuto in passato? Ebbene se si analizzano in dettaglio i messaggi che passano sui mezzi di comunicazione di massa, si comprende l’opera di mistificazione e deformazione della realtà operata dai “ professionisti della comunicazione”, al soldo della borghesia. Il potere si regge sul controllo delle coscienze, attraverso la manipolazione della realtà. La pubblicità, in particolare, svolge una funzione molto importante, per i loro scopi: raggiunge un elevato numero di persone, viene ripetuta in modo ossessivo, ma discreto, non si può, spesso, scegliere di non vederla. Con essa si prendono sempre più “piccioni con una fava”: si sostiene la vendita di prodotti, e quindi tutto il sistema, ma serve anche per veicolare dei messaggi occulti che nulla hanno a vedere con il prodotto reclamizzato. Chiaramente l’azione della pubblicità viene completata da programmi televisivi, fiction e tutto ciò che può veicolare un messaggio ben stabilito. Completano l’opera i politici e gli intellettuali irreggimentati che, all’unisono, martellano il cervello con la stessa opinione e la stessa chiave di lettura della realtà. Tutti questi messaggi, apparentemente disconnessi, vanno tutti in una un’unica direzione e contribuiscono, fortemente, a formare l’opinione pubblica, anche del povero cristo che passa delle ore a guardare la televisione.

Qual è il messaggio trasmesso, in modo ossessivo, negli ultimi tempi? Gli operai e i lavoratori devono essere coinvolti nel processo produttivo, l’uscita della crisi è possibile solo attraverso l’innovazione dei prodotti, e questo è possibile con la partecipazione dei lavoratori che devono contribuire in tal senso. Chiaramente questo messaggio ne veicola un altro: la paga del lavoratore ( non solo dell’operaio ma anche, per esempio, degli insegnanti), deve essere vincolata alla produttività, se le cose vanno bene tutti ne devono trarre vantaggio, se le cose vanno male tutti devono pagare. I contratti, e le riforme, proposti nell’ultimo periodo non vanno, forse in questa direzione?

Negli ultimi tempi, infatti, si sta diffondendo una tendenza nella pubblicità, nei programmi televisivi e nei dibattiti pubblici dei talk show, di come deve essere il “ bravo operaio”: collaborativo e partecipe del processo produttivo. Non è una cosa di poco conto, questi messaggi arrivano a milioni di persone, in questa parte di mondo che sorregge il capitalismo mondiale con il consumismo.

Facciamo degli esempi per renderci conto di quanto detto sopra. La pubblicità delle “ Poltrone e Sofà”: fino a non molto tempo fa era la bellezza femminile di Sabrina Ferilli a “spingere” l’acquisto dei divani, adesso entrano in gioco gli stessi lavoratori, “sorpresi” in un ambiente di lavoro ovattato, mentre, con calma, cuciono i divani e si dichiarano artigiani, piuttosto che operai. Vedendo questa pubblicità mi sono sempre posto la domanda, ma questi sono dei veri operai, e se si perché stanno al gioco, per soldi? Anche dopo che questa réclame sarà cambiata, il messaggio del “operaio collaborativo e partecipe del processo produttivo” avrà raggiunto milioni di persone condizionandone il pensiero.

La stessa cosa avviene per GIOVANNI RANA dove gli operai si dichiarano essi stessi GIOVANNI RANA, più corresponsabilità di così! E cosa dire di Star, dove le operaie identificano il loro lavoro con quello delle casalinghe, allora la Star svolge anche un ruolo sociale, liberare la donna dalla schiavitù della cucina! Ma è con la pasta BARILLA che si raggiunge l’apice: un camionista (attore) gira in lungo e in largo la Penisola per convincere i negozianti della bontà della pasta, in un clima allegro, rilassato. Ma è questo il lavoro dei facchini e degli autisti della grande distribuzione? Che dire, infine, del “Socio CONAD” che rimane fino a sera inoltrata per compiere il proprio dovere? Qual è il messaggio che accomuna queste pubblicità? La confusione dei ruoli e l’interclassismo del processo produttivo, quanti operai sono stati condizionati da questi stimoli comunicativi?

Non c’è, però, solo la pubblicità, ultimamente si stanno diffondendo programmi dove il padrone si cala, in incognito, tra gli operai e i lavoratori per tutelare i propri interessi, ma anche condividere i loro problemi, come sono buoni! Alla fine si afferma l’opinione che l’unico sistema produttivo è quello dove, delle figure quasi divine, gli imprenditori, permettono la bella vita di tutti e a loro si deve, perciò, eterna gratitudine. A conferma di questa tesi ci sono state tante fiction su vite di imprenditori illustri dei quali sono osannate le virtù l’estro creativo, e la loro propensione a compiere del bene. Chiaramente è assolutamente vietato parlare delle condizioni sui posti di lavoro, la lettera delle braccianti cestinata quest’estate ne sono una dimostrazione, così come la morte di REGENI. La borghesia sta utilizzando tutte le sue armi persuasive per condizionare una moltitudine di persone che questo è l’unico mondo possibile! E quanto pare ci sta riuscendo benissimo: il livello di conformismo e uniformità di pensiero, a mio avviso, non ha eguali nella storia dell’umanità. Basta girarsi in giro per capirlo.

CONCLUSIONI.

Qualcuno potrà pensare, qual è il senso di questo articolo, piangersi addosso, visto che nulla possiamo fere per intervenire per bloccare questi tipi di messaggi subliminali? In verità penso che codificare le chiavi della persuasione occulta sia il primo stadio della contro informazione e anche questo serve per la costruzione del PARTITO OPERAIO

PIETRO DEMARCO

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