Pino, non ho il piacere di conoscere Mimmo personalmente, ho seguito le sue lotte contro lo sfruttamento e l’arroganza della Fiat. Io sono d’ accordo con la scelta di presentare una lista di operai. Le motivazioni che i compagni hanno dato alla loro iniziativa è chiara: nessuna deriva elettoralistica, nessuna fiducia nella democrazia borghese. La democrazia rappresentativa è una dittatura dove ogni cinque anni ci fanno scegliere il dittatore di turno che ci opprime. Noi dobbiamo essere coscienti che sotto la dittatura borghese siamo degli schiavi salariati, e sono convinto che Mimmo e i compagni di Napoli questo lo sanno bene, lo vivono tutti i giorni nelle fabbriche e sul territorio. In questa fase di crisi del sistema capitalista, per gli operai e per il proletariato in generale, la stessa democrazia borghese è stata sospesa: licenziamenti di massa, salari da fame e licenziamenti politici colpiscono quelli che non si sottomettono allo sfruttamento bestiale e alle minacce, licenziamenti che vengono avvallati dalla giustizia borghese. Solo la lotta di classe e quindi la rivoluzione possono abbattere lo stato borghese e di questo sono convinto che i compagni di Napoli sono coscienti. Pino a mio parere fai una lettura errata quando critichi Mimmo quando sostiene che la “DEMOCRAZIA E’ PARTECIPAZIONE”. Quando un operaio è cosciente che sotto la dittatura capitalista è solo uno schiavo salariato e che i padroni dalla sua sottomissione alla schiavitù ricavano profitto, ha raggiunto una coscienza di classe che gli permette di potere andare all’inferno e di non rimanere scottato. Mimmo e i compagni di Napoli fanno parte di questa categoria, e non vanno confusi con i sinistrati piccolo borghesi.
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Pino, non ho il piacere di conoscere Mimmo personalmente, ho seguito le sue lotte contro lo sfruttamento e l’arroganza della Fiat. Io sono d’ accordo con la scelta di presentare una lista di operai. Le motivazioni che i compagni hanno dato alla loro iniziativa è chiara: nessuna deriva elettoralistica, nessuna fiducia nella democrazia borghese. La democrazia rappresentativa è una dittatura dove ogni cinque anni ci fanno scegliere il dittatore di turno che ci opprime. Noi dobbiamo essere coscienti che sotto la dittatura borghese siamo degli schiavi salariati, e sono convinto che Mimmo e i compagni di Napoli questo lo sanno bene, lo vivono tutti i giorni nelle fabbriche e sul territorio. In questa fase di crisi del sistema capitalista, per gli operai e per il proletariato in generale, la stessa democrazia borghese è stata sospesa: licenziamenti di massa, salari da fame e licenziamenti politici colpiscono quelli che non si sottomettono allo sfruttamento bestiale e alle minacce, licenziamenti che vengono avvallati dalla giustizia borghese. Solo la lotta di classe e quindi la rivoluzione possono abbattere lo stato borghese e di questo sono convinto che i compagni di Napoli sono coscienti. Pino a mio parere fai una lettura errata quando critichi Mimmo quando sostiene che la “DEMOCRAZIA E’ PARTECIPAZIONE”. Quando un operaio è cosciente che sotto la dittatura capitalista è solo uno schiavo salariato e che i padroni dalla sua sottomissione alla schiavitù ricavano profitto, ha raggiunto una coscienza di classe che gli permette di potere andare all’inferno e di non rimanere scottato. Mimmo e i compagni di Napoli fanno parte di questa categoria, e non vanno confusi con i sinistrati piccolo borghesi.