Redazione di Operai Contro,
Al piccolo teatro di Milano in questi giorni sta andando in scena la commedia di Bertold Brecht “L’opera da tre soldi”. Ai borghesi piace andare a teatro per darsi arie da letterati, scegliendo le commedie di Brecht che danno loro un’aurea di sinistra.
Compiacendosi di aver scelto un’opera di Bertold Brecht che da un tono tanto intellettuale i borghesi spendono per una serata a teatro quello che un’operaio guadagna in una giornata di lavoro per poter ammirare queste commedie nei lussuosi teatri del centro della città
Ma Brecht ha scritto le sue poesie e i suoi drammi anche per i moderni schiavi della società. Gli operai, parte esclusa emarginata e non ammessa agli “splendori culturali” della borghesia.
Gli stessi operai, con l’organizzazione delle lotte contro i padroni, il collegamento delle lotte fabbrica per fabbrica e con la forza organizzativa di un loro partito indipendente costruiranno la corda con cui impiccheranno i padroni e imporre la dittatura degli operai
Per questo vi chiedo di pubblicare una poesia, per dimostrare come Brecht scrivesse poesie dalla parte degli operai.
D:C:
Lode della dialettica
L’ingiustizia oggi cammina con passo sicuro.
Gli oppressori si fondano su diecimila anni.
La violenza garantisce: Com’è, così resterà.
Nessuna voce risuona tranne la voce di chi comanda
e sui mercati lo sfruttamento dice alto: solo ora io comincio.
Ma fra gli oppressi molti dicono ora:
quel che vogliamo, non verrà mai.
Chi ancora è vivo non dica: mai!
Quel che è sicuro non è sicuro.
Com’è, così non resterà.
Quando chi comanda avrà parlato,
parleranno i comandati.
Chi osa dire: mai?
A chi si deve, se dura l’oppressione? A noi.
A chi si deve, se sarà spezzata? Sempre a noi.
Chi viene abbattuto, si alzi!
Chi è perduto, combatta!
Chi ha conosciuto la sua condizione, come lo si potrà
fermare?
Perché i vinti di oggi sono i vincitori di domani
e il mai diventa: oggi!
Bertolt Brecht
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