Caro Operai Contro,
la surreale trattativa per non dare aumenti salariali ai metalmeccanici si è interrotta. Fim, Fiom e Uil hanno proclamato 12 ore di sciopero che però dovranno stare in incubazione almeno fino al 9 e 10 giugno. Proclamato anche il blocco degli straordinari per sabato 28 maggio e 11 giugno.
Federmeccanica, l’organizzazione dei padroni metalmeccanici, viste le scarse richieste di aumenti salariali da parte del sindacato, ha deciso di non concedere niente.
Una lezione da ricordare per i giovani operai.
Fim, Fiom e Uil sono andati col cappello in mano dai padroni, senza un movimento di lotta che sostenesse le rivendicazioni. Pensavano che se “chiedi poco”, il padrone sarà comprensivo.
Invece, se “chiedi poco” e ti mostri debole, il padrone ti massacra.
Un’altra lezione da non dimenticare.
“Chiedere poco” può andar bene ai vertici ed ai tromboni sindacali, ben retribuiti a fine mese. Per loro, maestri sensali nello svendere il costo della forza lavoro, non c’è crisi che tenga, non hanno bisogno di scioperare per avere aumenti, su stipendi già alti.
Prendere le distanze dal vecchio sindacalismo è un altro punto fermo per i giovani operai.
La strada è quella indicata dagli operai francesi in questi giorni e settimane.
Per un sindacalismo operaio, occorre mettere le basi nelle fabbriche, nei posti di lavoro.
La lotta ed il sindacalismo operaio sono possibili, impegnandoci personalmente ma collettivamente.
Saluti operai
La nota del “Sole 24 ore”.
L’accordo tra Federmeccanica e i sindacati dei metalmeccanici sul rinnovo del contratto è ancora lontano e, dopo un incontro a Confindustria giudicato deludente, Fiom, Fim e Uilm hanno dichiarato 12 ore di sciopero e il blocco degli straordinari per due giorni. Nel dettaglio le prime quattro ore di sciopero saranno fatte a livello locale già nei prossimi giorni, a cui seguirà uno stop di otto ore il 9 e 10 giugno a seconda delle Regioni. A questa mobilitazione si aggiunge il blocco degli straordinari sabato 28 maggio e sabato 11 giugno.
«Si sta mettendo in discussione contemporaneamente il modello contrattuale, fondato su due livelli contrattuali, e il ruolo e il valore del Contratto nazionale quale reale strumento di tutela dei salari e dei diritti di tutte le persone che lavorano nelle imprese metalmeccaniche – lamentano i sindacati -. Dopo sei mesi di trattativa, Federmeccanica è ferma di fatto sullo schema proposto lo scorso 22 dicembre, secondo cui il Ccnl non riconosce più alcun aumento salariale alla stragrande maggioranza della nostra categoria, e addirittura si penalizza chi in questi anni ha svolto la contrattazione nei luoghi di lavoro».
«Il nostro obiettivo – concludono i sindacati – è riaffermare un Ccnl che garantisca il potere d`acquisto del salario per tutti i metalmeccanici, che qualifichi le relazioni industriali, estenda la contrattazione di 2° livello su tutti gli aspetti che compongono la prestazione lavorativa, migliori l’organizzazione del lavoro e le condizioni di lavoro e introduca nuovi diritti di formazione, welfare, partecipazione e valorizzazione delle professionalità per tutti, tuteli tutte le forme di lavoro e l`occupazione, faccia ripartire gli investimenti e rilanci una vera politica industriale: questo è il rinnovamento che vogliamo e di cui c`è bisogno».
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