EMIGRANTI VENTIMIGLIA: LA REPRESSIONE DI RENZI E ALFANO

Redazione di operai Contro, gli emigranti che da oltre un anno avevano costittuito un campo a ridosso del confine francese si sono rifugiati nella chieda Renzi e Alfano gridano ai quattro venti che l’accoglienza in Italia è una cosa seria, da oltre un anno hanno lasciato gli emigranti senza un cesso e un pezzo di sapone. Se non erano aiutati gli emigranti potevano morire di fame Ileri il sindaco del Pd aveva ordinato lo sgombero Polizia Italiana e polizia francese in perfetto accordo impedivano agli emigranti di passare in Francia Renzi, Alfano, Hollande sono dei rezionari razzisti Un lerttore […]
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Redazione di operai Contro,

gli emigranti che da oltre un anno avevano costittuito un campo a ridosso del confine francese si sono rifugiati nella chieda

Renzi e Alfano gridano ai quattro venti che l’accoglienza in Italia è una cosa seria, da oltre un anno hanno lasciato gli emigranti senza un cesso e un pezzo di sapone. Se non erano aiutati gli emigranti potevano morire di fame

Ileri il sindaco del Pd aveva ordinato lo sgombero

Polizia Italiana e polizia francese in perfetto accordo impedivano agli emigranti di passare in Francia

Renzi, Alfano, Hollande sono dei rezionari razzisti

Un lerttore

emigranti vemtimiglia

Cronaca Repubblica

 

Quando le 15 camionette con decine e decine di uomini sono arrivate sulla spiaggia, dove da ieri si era trasferito il campo spontaneo dei migranti, hanno trovato il campo deserto. Migranti e attivisti l’hanno abbandonato nella notte per sfuggire allo sgombero: e ad accoglierli è stata la chiesa di Papa Francesco. Seguendo l’invito arrivato ieri sera dal vescovo di Ventimiglia Antonio Suetta, padre Francesco Marcoaldi ha aperto le porte del salone sotto la centralissima chiesa si San Nicola. Così stamattina, mentre le forze dell’ordine arrivavano sole tra tende smontate e qualche materasso abbandonato, fuori dalla chiesa gli attivisti mostravano uno striscione in ricordo delle ultime vittime del mare. E con il loro slogan: “open the Borders”. Chiedono infatti l’apertura delle frontiere, che qui a Ventimiglia, come al Brennero, sbarrano la strada ai migranti in fuga dall’Italia per continuare il loro viaggio.
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Una ventina di migranti che dormivano per strada in varie parti della città sono stati fermati dalle forze dell’ordine e fatti salire su un bus. Le forze dell’ordine – poliia, carabinieri, guardia di Finanza e un’imbarcazione della Capitaneria – stanno operando in rispetto dell’ordinanza di sgombero emessa venerdì scorso dal sindaco Enrico Ioculano per motivi di igiene e sicurezza pubblica, e senza tensioni.
Ma ora cosa può accadere ai profughi ospitati nella chiesa di San Francesco? La vicenda ricorda quella dei cosiddetti “Sans Papiers”, altri profughi senza documenti che nei primi anni Duemila occuparono una chiesa nel centro di Parigi per un lungo periodo. Il vescovo Suetta, titolare della diocesi di Sanremo-Ventimiglia, ringrazia padre Francesco e confeema che si sta attivando per concedere gli spazi del seminario di Bordighera per accogliere una tendopoli destinata ai migranti, come annunciato ieri sera. E padre Francesco, che su affaccia dalla chiesa intorno alle 8, dice di averli accolti senza pensarci troppo . “Li terrò qui finchè ce ne sarà bisogno”. Ai pasti penserà la Caritas. I fedeli che hanno partecipato alla prima messa hanno espresso la soliarietà ai profughi e al parroco

Ventimiglia, i profughi in chiesa, il parroco: “Qui finché sarà necessario”

Il sindaco: “un campo senza identificazioni” . “A Ventimiglia c’è bisogno di un campo che accolga anche persone non identificate”: la svolta sui possibili scenari futuri per la città di confine arriva in mattinata e per voce dello stesso sindaco, Enrico Ioculano. Che propone, come nei giorni scorsi avevano fatto alcune associazioni, Arci su tutte, un centro di accoglienza per migranti in transito, non necessariamente identificati. “Altrimenti – continua – continuerà ad esserci una percentuale di persone che non vorrà farsi identificare e si riproporrà il problema dei campi spontanei in città”. Ora la partita è politica: accetterà lo Stato una soluzione del genere, davanti a un’Europa che chiede con forza di identificare e trattenere i migranti in arrivo dal mare?

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