Donne, islam e paternalismo occidentale
Diffondo volentieri il Documento dell’Organizzazione per la Liberazione delle donne iraniane. Il Documento propone una stimolante messa a punto su una questione, il velo (hijab), che spesso e volentieri molti presunti rivoluzionari «occidentali» travisano in nome di un malinteso rispetto per le tradizioni «altrui». Atteggiamento che, in realtà, svela la coda di paglia paternalistica di questi presunti rivoluzionari «occidentali».
Da parte mia, nel richiamo alla Rivoluzione francese del 1789, riscontro tracce di ideologie eurocentriste che, invece, ritengo superate in Donne, etica e rivoluzione. Intervista alle compagne del Rojava [http://www.infoaut.org/index.php/blog/prima-pagina/item/16997-donne-etica-e-rivoluzione-intervista-alle-compagne-del-rojava]. Un confronto tra le due elaborazioni sarebbe quanto mai utile.
Il Documento dell’Organizzazione per la Liberazione delle donne iraniane è stato tradotto e pubblicato da «Alternativa di Classe» [a. IV, n. 40, 19 aprile 2016] che ringrazio per avermelo fornito.
Riguardo alla compagna Azar Majedi e al Partito Comunista-operaio d’Iran (hekmatista) vedi: http://96.0.67.75/0000_m_e/0m_e_2006/2608/AzarMajedibreifeBiography[1].pdf.
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Pubblichiamo, a fini documentali, la nostra traduzione di un recente Documento dell’Organizzazione per la Liberazione delle donne iraniane, una organizzazione classista, che lavora dentro e fuori del Paese, e la cui Presidente è la compagna Azar Majedi, che è anche membro del Comitato Centrale del Partito Comunista-operaio d’Iran (hekmatista) [«Alternativa di Classe», a. IV, n. 40, 19 aprile 2016].
Il movimento di liberazione delle donne è uno dei più importanti movimenti sociali in Iran. è, per sua natura, contro la Repubblica islamica, e, da qui, direttamente contro il regime islamico. Il rafforzamento del regime islamico nella società si è verificato contemporaneamente al movimento di protesta di massa delle donne. La resistenza e le proteste delle donne, individual-mente o collettivamente, offensive o difensive, sono ancora in corso dagli ultimi tre decenni. Questo movimento né vuole, né può compromet-tersi con il regime o con la sua ideologia misogina. Trenta anni di repressione, di violazione dei diritti, l’apartheid di genere, il velo islamico, la resistenza costante e la tensione tra il movimento di liberazione delle donne ed il regime islamico, hanno dato una posizione speciale a questo movimento nella società in Iran. La lotta per la liberazione delle donne è uno dei più importanti baluardi della lotta contro il regime islamico. Il movimento di liberazione delle donne non è affatto compatibile con il regime islamico.
La questione femminile è una delle più importanti questioni sociali nella società iraniana e la questione della parità tra uomini e donne è una potente tendenza sociale. I movimenti sociali anti-regime sono molto attivi nella società. Il movimento di liberazione delle donne, di per sé, è uno dei movimenti sociali più attivi e si adopera per la completa parità tra uomini e donne nella società. Il movimento di liberazione delle donne è strettamente legato ad altri due movimenti, quello per l’emancipazione culturale dei giovani ed il movimento laico contro il governo islamico. Il primo è un movimento moderno, “anti-orientale” ed anti-islamico, nato dalla profonda contraddizione tra le giovani generazioni ed il regime islamico. Si tratta di un movimento forte, attivo nella guerra con il regime islamico. Il movimento laicista ed anti-religione è un altro movimento socio-culturale e politico illuminato importante in Iran. Questi tre movimenti sono interconnessi nelle loro richieste per bandire il velo islamico, abolire l’apartheid di genere, separare la religione dallo stato, per la libertà sessuale e l’emar-ginazione totale della religione nella società.
Queste condizioni danno una dimensione diversa alla lotta del popolo per rovesciare il regime. La partecipazione attiva e di massa delle donne nelle proteste popolari contro il regime islamico dà al movimento un forte carattere (di) anti-sciovinismo maschilista e “femminile”. Questa dimensione può essere confrontata con la sollevazione rivoluzionaria contro lo Scià. Nel 1979, in primo luogo, il movimento per i diritti delle donne stava iniziando a prendere forma; in secondo luogo, non solo la cultura orientale reazionaria, misogina ed anti-moderna, tendenza che glorificava il passato ed era sotto l’influenza dell’Islam, era dominante nella maggior parte del patrimonio artistico, intellettuale ed anti-americano di sinistra, che era l’iniziale terreno di coltura per i giovani e gli studenti che pro-testavano, aveva fermato l’emergere delle libertà delle donne, ma aveva anche “ceduto” le donne al Movimento islamico. In queste condizioni, nonostante la partecipazione attiva e di massa delle donne nel movimento per rovesciare lo Scià, molte donne indossavano volontariamente Hijab, come simbolo di unità: è stata una azione reazionaria, definita come un sacrificio “rivoluzionario”. Era praticamente in tali condizioni, che i governi occidentali, attraverso la manipolazione politica, sono riusciti ad imporre Khomeini ed il movimento islamico sul movimento rivoluzionario dei popoli.
Ora, la situazione è completamente diversa. Il movimento di liberazione delle donne è stato attivo negli ultimi dieci anni nella società e sta diventando sempre più ampio e popolare ogni giorno (che passa). L’influenza e l’espansione del movimento di liberazione delle donne sono il risultato della contraddizione tra la posizione delle donne e la loro posizione giuridica ed ufficiale. Quindi, la questione femminile è diventata un grande enigma irrisolvibile per il regime islamico e l’opposizione nazionale-islamica. Gli islamisti, capeggiati da Khomeini, dovettero considerare le donne come una grande forza di opposizione sin dal primo giorno. Era chiaro per il regime islamico che un elemento fondamentale nella soppressione della rivolta del 1979 era (stato) quello di schiacciare il movimento delle donne. I due termini dell’equazione sono regime islamico contro la liberazione delle donne. L’uguaglianza di genere è in cima alla lista della lotta dei popoli contro il regime islamico.
Il primo confronto tra il governo islamico e le donne iniziò dalla dichiarazione di velo obbligatorio (Hijab) di Khomeini. La prima protesta di massa e radicale contro il regime islamico da parte delle donne è stata la manifestazione del 8 Marzo 1979 contro il Hijab, ed è durata per una settimana, che ha costretto il regime e Khomeini a fare marcia indietro. Non solo il hijab islamico è un simbolo di schiavitù e di mancanza di diritti delle donne, ma è anche uno strumento importante nella sottomissione delle donne. Hijab è stato anche trasformato nella bandiera dell’Islam politico reazionario e miso-gino. L’apartheid di genere è un sistema estrema-mente arretrato e discriminatorio. L’abolizione dell’apartheid di genere deve essere la domanda principale di qualsiasi movimento per la dignità umana. Il mondo civile e che cerca la libertà una volta sconfisse prima l’apartheid razziale. È tempo di abbattere anche l’apartheid di genere. Al movimento di liberazione delle donne ed al popolo dell’Iran, che si battono per la libertà, spetta di raggiungere questo obiettivo. Il movimento di liberazione delle donne ha iniziato la sua lotta, a partire dal primo giorno in cui il regime islamico ha preso il potere, per combattere contro il regime islamico in entrambi i settori, politico ed ideologico.
L’istituzione di un sistema secolare, che significa l’abolizione di tutte le leggi religiose, la separazione della religione dallo stato, l’istruzione e l’identità individuale, è il pre-supposto politico per realizzare una società di liberi ed uguali. La lotta contro la superstizione religiosa e le tradizioni religiose, l’emarginazione della religione rappresentano l’altro importante compito a portata di mano per il movimento per l’uguaglianza e la liberazione. La popolarità della domanda di laicità nella società è talmente alta che ha anche spinto i riformisti di regime a difenderla. Questa corrente reazionaria, sotto la pressione del popolo, dei movimenti culturali di liberazione delle donne, di emancipazione ed anti-religione, ha dovuto fingere di accettare una sorta di laicismo in modo da evitare che l’Islam fosse spazzato via totalmente dalla società.
Sotto l’attuale situazione dittatoriale, le organizzazioni radicali delle donne non hanno la possibilità di lavorare apertamente in Iran. Solo le donne nazionaliste-islamiste hanno una relativa possibilità di operare. Così, ciò dà maggiori possibilità ai media internazionali di dipingerle come quelle che si occupano del movimento per i diritti delle donne. Dobbiamo cambiare questa situazione. Qualsiasi cambiamento di equilibrio delle forze che renda possibile operare per le organizzazioni delle donne radicali, cambierà la posizione del movimento di liberazione delle donne.
Dobbiamo fare in modo di avere la guida dei movimenti di liberazione, per l’uguaglianza e le richieste massime per il movimento delle donne. Questa è una delle condizioni necessarie per il successo del movimento di liberazione delle donne e del movimento dei popoli per il rovesciamento del regime islamico. Dobbiamo adoperarci per rendere popolare l’organizzazione per la liberazione della donna all’interno delle masse e reclutare gli attivisti radicali e le persone interessate dal movimento delle donne radicali nella nostra organizzazione.
Il conflitto tra la liberazione delle donne e l’Islam politico è una questione di tutta la regione (mediorientale-ndr). Il ruolo del movimento di liberazione delle donne, nella regione sotto l’influenza dell’Islam, in Medio Oriente e Nord Africa, è innegabile. Il potenziamento dell’Islam politico nella regione negli ultimi trenta anni, soprattutto nell’ultimo decennio, ha spinto indietro la situazione delle donne nella regione. Si sono massicciamente rafforzate le tradizioni islamiche. Nei paesi in cui gli islamisti hanno preso il potere, il Hijab islamico è stato imposto alle donne. L’apartheid di genere sia è affermata in molti paesi della regione. Questi sviluppi hanno portato a proteste di massa contro gli stati dominanti nella regione nel corso degli ultimi due anni. Come risultato di sconvolgimenti politici e del rovesciamento di quattro capi di stato dei Paesi della regione, sono avanzati gli islamisti. Con l’intervento, la manipolazione politica, milita-re e finanziaria, fornita dai governi reazionari della regione, la Turchia, il mondo arabo, l’Arabia Saudita, il Qatar ed i governi occidentali, guidati da Stati Uniti d’America, il movimento islamista si è ulteriormente rafforzato nella regione. In particolare, il movimento rivoluzionario del popolo di due paesi. Egitto e Tunisia, con la partecipazione attiva ed efficace del movimento per i diritti delle donne, sono cresciuti contro il movimento islamico. La storia della responsabilizzazione degli islamisti in Iran e le sue successive manifestazioni hanno svolto un ruolo importante nello sviluppo del movimento anti-islamico nella regione. Il rovesciamento rivoluzionario del regime islamico in Iran e la vittoria del movimento per la libertà e l’uguaglianza non solo cambierà il volto dell’Iran, ma avrà anche un impatto profondo sulla posizione del movimento per la libertà e l’uguaglianza nell’intera regione. Inoltre, la vittoria del movimento di liberazione delle donne in Iran può essere paragonabile storicamente con la Rivoluzione francese del 1789. La vittoria di questo movimento contro il regime islamico avrà lo stesso effetto su Islam e movimento islamico che la Grande Rivoluzione francese ha avuto sulla Chiesa e il cristianesimo.
Il movimento di liberazione delle donne è un movimento a sé stante per la libertà e l’uguaglianza. La vittoria del movimento di liberazione delle donne dipende dalla organizzazione per la libertà e l’uguaglianza.
L’abolizione della oppressione delle donne, l’istituzione della libertà completa ed incon-dizionata e la liberazione sono possibili solo in una società dove “regnino” libertà, ugua-glianza e prosperità, condizioni realizzabili in una società socialista, dove non vi sono classi, né sfruttamento od oppressione di classe. L’organizzazione per la liberazione delle donne (OWL) invita tutte le donne attiviste, radicali e rivoluzionarie, ad unirsi a noi. Insieme, uniti possiamo lottare contro il regime islamico per la libertà e l’uguaglianza di uomini e donne.
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