Redazione di Operai Contro,
i capitalisti finanziari continuano a perdere con il gioco in borsa.
Malgrado i miliardi di euro forniti dalla BCE non vincono
La crisi in tutto il mondo si acuisce
Prima davano la colpa alla Grecia ora al BREXIT
Dopo ?
Solo il gangster Renzi continua a cinquettare che con le sue riforme tutto va bene
Intanto i paraculi dei giornali glorificano la vittoria sul Belgio. Oggi è la giornata dello sciopero generale in francia e i leccaculo della stampa e TV continuano con i campionati di calcio
Il capitalismo è in coma
Operai organizziamoci per sotterrarlo. Cacciamo dai sindacati i servi dei padroni.
Un lettore
ANSA
Oltre 130 miliardi di euro andati in fumo. Questo il saldo odierno della seduta delle principali borse europee. Londra ha ceduto l’1,16%, Francoforte l’1,8%, Parigi l’1,85% e Madrid il 2,2%. Milano è stata tra le peggiori, con un calo del 2,91%, superato solo da Atene (-3,89%). Tra le cause dello scivolone la paura che fa la possibile uscita della Gran Bretagna dall’Ue, la decisione sui tassi Usa attesa per dopodomani, il rallentamento della Cina e le prossime elezioni in Spagna, che alimentano il clima di incertezza internazionale.
Chiusura in forte ribasso per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha ceduto il 2,91% a 16.621 punti, sotto la soglia dei 17mila, scendendo sotto ai livelli dello scorso mese di febbraio.
Sospensioni a raffica in Piazza Affari, che scivola verso il -3% (-2,92% a 16.619 punti), ai minimi dallo scorso 25 febbraio. Sono ferme per eccesso di volatilità Mps, Unicredit, Mediobanca, e Intesa, mentre Bpm cede l’8,95% ed Ubi il 5,91 per cento.
I timori sulla Brexit e l’incertezza sulle decisioni della Fed e della Bank of Japan continuano a zavorrare le Borse europee, con Piazza Affari che indossa la maglia nera a causa delle vendite copiose che si sono abbattute sulle banche. Milano perde il 2,4%, davanti a Madrid (-1,55%), Parigi (-1,38%), Francoforte (-1,28%) e Londra (-0,65%), tra i listini del Vecchio Continente ancora una volta quello meno preoccupato dal rischio di lasciare l’Unione europea, mentre la sterlina continua a perdere terreno e scende ai minimi da due mesi sul dollaro. Più pesante la seduta sui listini asiatici, dove Tokyo ha perso il 3,5%, Shanghai il 3,2% e Shenzhen il 4,7%. A Piazza Affari soffrono le banche mentre lo spread tra Btp e Bund – in un clima di rinnovata avversione al rischio – sale a 141 punti base. Crollano le promesse spose Bpm (-7,34%) e Banco Popolare (-6,79%) con Mps (-6,33%), Bper (-5,03%), Ubi (-4,15%) e Mediobanca (-3,92%). Male anche Saipem (-4,83%) con Banca Mediolanum (-4,4%) e Unipol (-4,3%).
Oro: a massimi da tre settimane su timori Brexit – L’oro sale ai massimi da oltre tre settimane spinto dall’incertezza sull’esito del prossimo referendum sulla Brexit. Il metallo prezioso ha toccato oggi i 1.278,50 dollari l’oncia, il massimo dal 18 maggio scorso. Dall’inizio dell’anno l’oro si è apprezzato del 20%.
Petrolio: ancora in calo, a 48,21 dollari al barile – Petrolio ancora in calo a inizio settimana. Il greggio ha perso stamani l’1,8% dopo aver segnato un ribasso del 4,2% negli ultimi due giorni di contrattazioni della settimana scorsa. Il future sul Wti è quotato 48,21 dollari al barile con un ribasso di 86 cent. In calo anche il brent che ha perso stamani 74 cent a 49,80 dollari al barile.
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