Caro Operai Contro,
con i tagli alla sanità decisi dal governo Renzi, continua il declassamento che trasforma gli ospedali in lazzaretti, così potrà curarsi solo chi ha i soldi, in forme e cliniche private.
Nel milanese dopo la soppressione di interi reparti agli ospedali, come Vaprio D’Adda e Cernusco sul Naviglio, ora i tagli toccano l’ospedale Serbelloni di Gorgonzola, dove la direzione ha annunciato la chiusura dell’Oncologia e dell’Hospice. L’ospedale “rimarrà così spogliato di tutti i reparti ospedalieri”. Come sempre in questi casi, i tagli vengono presentati come una necessità per potenziare l’ospedale stesso, così assicurano il direttore dell’ospedale e il sindaco di Gorgonzola: «Sarà una struttura ancor più vicina al territorio e al cittadino». Non aggiungono: “per accompagnarlo in fretta al cimitero”.
Saluti da un lettore
Mando l’articolo del “Giorno della Martesana”.
Gorgonzola (Milano), 4 luglio 2016 – Via l’Oncologia e l’Hospice a giorni, reparti azzerati all’ospedale Serbelloni. Ma non sarà fine bensì ripartenza: per il nosocomio gorgonzolese, assicura l’Azienda ospedaliera di Melegnano, un futuro da «presidio socio sanitario territoriale» per pazienti fragili e cronici («un tipo di servizio di cui il territorio ha grande bisogno») e il potenziamento di una serie di servizi ambulatoriali. «Sarà una struttura ancor più vicina al territorio e al cittadino».
Una nota congiunta del direttore generale dell’Asst Mario Alparone e del sindaco Angelo Stucchi per annunciare il trasferimento, ormai questione di giorni, dei letti superstiti di Oncologia, una quindicina, e dell’intero reparto di cure palliative: andranno, rispettivamente, a Cernusco e a Melzo.
«Si sapeva da dicembre 2015 – spiega la nota comunale – quando la Conferenza dei sindaci dell’Asl Milano 2 ha approvato il documento relativo all’offerta sanitaria in Martesana». Domanda ovvia: cosa sarà del Serbelloni, spogliato in vent’anni scarsi di tutti i reparti ospedalieri? Alparone parte dal principio. «Il trasferimento dei pazienti di Oncologia e di cure palliative dal P.O. di Gorgonzola è necessario per motivazioni di sicurezza sanitaria. Lo stabilimento ospedaliero di Gorgonzola è privo di molte delle attività sanitarie necessarie al completamento dell’iter diagnostico terapeutico del paziente oncologico. Ad oggi i pazienti oncologici ricoverati, per i quali notoriamente devono essere assicurati standard assistenziali importanti, vengono trasportati per approfondimenti diagnostici negli altri presidi aziendali, con importanti disagi per i pazienti stessi».
Via tutto, dunque. Ed eccoci al futuro. La vocazione del Serbelloni quale «Centro di sperimentazione di nuove risposte nell’area socio-sanitaria», era già scritto. «Il Serbelloni diverrà una struttura denominata Pre-Sst (Presidio Socio-sanitario Territoriale), con presa in carico dei pazienti cronici e fragili. Rappresentano il 30% degli assistiti ed il 75% della spesa sanitaria. Il Pre-Sst garantirà una ampia gamma di servizi ambulatoriali adatti a gestire le complicanze sanitarie dei cronici, integrate con servizi territoriali come consultori, dipendenze, protesica, assistenza domiciliare integrata, continuità assistenziale».
Parla anche il sindaco. «Il processo garantisce al nostro ospedale e non solo un futuro stabile e certo. Sono ora ben chiare le identità dei presidi, come è ben definita la rete che permetterà ai cittadini di accedere a una sanità pubblica di qualità. Il Serbelloni finalmente trova una sua identità ben definita, che lo mette a riparo da un progressivo decadimento. Un Serbelloni che finalmente può guardare con fiducia al suo futuro». Infine. «Al rilancio della struttura sarà poi strettamente legata la valorizzazione della sede storica dell’ospedale di cui è già stato messo a punto un lavoro di pulizia preliminare, propedeutico alla messa in sicurezza dell’edificio e a un futuro restauro».
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