Redazione operai contro,
Da un aggiornamento del 31 maggio del 2016 a cura dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering sulla base dei dati INAIL nazionali il numero di denunce di incidenti sul lavoro con esito mortale è diminuito nel periodo da gennaio a maggio del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015.
Nel periodo gennaio – maggio 2016 i morti sul lavoro sono 364 mentre nel periodo gennaio -maggio 2015 i decessi per infortuni sul lavoro in Italia sono stati 388.
L’ Inail tiene a precisare nel dare i dati ufficiali che il numero delle denunce con esito mortale è riferito considerando unicamente gli infortuni mortali accaduti in occasione di lavoro, con esclusione di quelli in itinere.
Numeri altissimi di infortuni mortali che si potrebbero evitare e che non dovrebbero nemmeno esistere o accadere, ma i profitti dei padroni non si fermano nemmeno davanti ai morti. Sono dati di denunce ufficiali di infortunio sul lavoro ma quanti saranno in realtà i decessi totali in un anno in Italia se si considerano anche quelli non denunciati perché erano lavoratori del lavoro nero o sommerso e quindi non in regola?
Lavoratori emigranti sottopagati dell’agricoltura che muoiono nei campi per cause di troppo affaticamento o di troppe ore di lavoro sotto il sole piuttosto che operai dei paesi dell’est Europa che lavorano nel settore edilizio e muoiono cadendo dalle impalcature degli edifici in costruzione.
Operai morti sul lavoro, spesso senza contratto di lavoro, che i padroni e i loro caporali nel momento dell’infortunio mortale sono capaci di far sparire anche i corpi dei poveri operai per non avere responsabilità.
Ma per l’ INAIL i numeri sono in diminuzione, per le famiglie degli operai deceduti è invece una tragedia enorme.
Redazione Vi invio due articoli di infortuni mortali sul lavoro che riguardano due giovani operai deceduti in questi giorni, anche queste morti potevano essere evitate.
Da “Il Giorno di Monza e Brianza”
Non ce l’ha fatta l’operaio che ieri pomeriggio è caduto dal tetto di una palazzina di via Novara, dove stava lavorando.Questa mattina alle 7.56 i medici dell’ospedale di Desio hanno dovuto alzare bandiera bianca. Domenico Bettoni, di Bergamo, avrebbe compiuto 26 anni a fine mese. Intorno alle 16 di ieri si è sbilanciato, ha perso l’equilibrio ed è volato in una intercapedine. Pronto l’intervento dei colleghi e, dopo, di pompieri, ambulanze e vigili.
Troppo grave la ferita dietro il ginocchio, che gli ha causato una ingente perdita di sangue. I medici hanno effettuato un intervento urgente per la ricostruzione dei vasi ma nella notte le sue condizioni sono peggiorate e stamattina è deceduto.
Da Bergamo News
I suoi due figli erano tutto per lui, che li definiva i suoi “angeli” e aveva tatuato i suoi nomi su due ali sulla schiena. Simone Carissimi, operaio di 42 anni di Villa d’Adda, ha perso la vita mercoledì 29 giugno all’interno di un cantiere di Merate (Lecco) in cui stava ristrutturando un vecchio edificio.Durante i lavori di scavo con una pala meccanica per un intervento sulla condotta fognaria, l’operaio, sposato e padre di due bambini, è sceso nella buca per collocare un pompa a immersione per estrarre l’acqua depositatasi sul fondo.Mentre il suo collega, un 27enne di Sotto il Monte, si allontanava per recuperare l’attrezzatura, una parete dello scavo, presumibilmente resa instabile a causa della forte umidità presente nel terreno a seguito delle abbondanti piogge, è franata sul malcapitato ricoprendolo interamente di terra.
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, in concomitanza del momento in cui si è verificato il crollo è giunto in cantiere il titolare dell’Impresa Edile, che accortosi di quanto stava accadendo si è prodigato tempestivamente per cercare di aiutare il proprio dipendente, senza purtroppo riuscire a salvargli la vita.
Il personale medico, prontamente intervenuto unitamente a personale dei Vigili del fuoco di Lecco e Merate e ai militari della Compagnia dei Carabinieri di Merate, non ha potuto fare altro che constatare il decesso di Simone Carissimi, per “Arresto cardiocircolatorio a seguito di trauma da schiacciamento”.
Sul posto, oltre al personale dell’Ufficio Prevenzione Igiene e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro dell’A.T.S. di Monza Brianza e di Lecco, incaricato degli accertamenti tecnici di competenza, si è recata anche Silvia Zannini, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecco, nonché il medico legale dottor Paolo Tricomi, che ha effettuato un primo esame esterno della salma.
Al termine dei primi accertamenti, le spoglie del defunto sono state trasferite presso la Camera Mortuaria dell’Ospedale “A. Manzoni” di Lecco per il successivo esame autoptico, già fissato per la mattinata di venerdì primo luglio 2016, mentre il cantiere è stato interamente posto sotto sequestro.
Saluti da Salvatore di Vimercate
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