Caro Operai Contro,
i segretari confederali fanno “il punto della situazione”, ma non pensano di chiamare gli operai alla lotta. “Restiamo in attesa” dicono loro. Un attesa che per 117 operai su un totale di 280, significa attendere il licenziamento.
Operai, prendiamo noi l’iniziativa, con forme di lotta che rallentino la produzione, presidi e assemblee di area o di reparto per impedire l’uscita delle merci lavorate, alternandole con picchetti e presidi, insomma usiamo ogni forma di lotta con determinazione, per dire no ai licenziamenti.
Non abbiamo niente da perdere, prendiamo l’iniziativa, l’esperienza si fa così, non lasciandosi portare al macello da sindacalisti che perennemente “restano in attesa”.
Saluti da un operaio già passato da queste situazioni
Da un articolo della Prealpina
Il calendario segna la fine di luglio, ma le questioni più spinose sul fronte occupazionale non vanno in vacanza. Nuovo faccia a faccia sul caso Mascioni, l’azienda tessile di Cuvio al centro di una lunga e difficile trattativa per salvare i 117 esuberi in Cig straordinaria, su 280 dipendenti totali, annunciati dai nuovi proprietari, il fondo spagnolo Phi. Giovedì 21 le parti sono tornate al tavolo nella sede dell’Unione industriali di Varese: oltre ai sindacati con la Rsu interne erano presenti il presidente del fondo con i suoi legali e l’associazione di categoria. Sono giorni cruciali, anche se non ci sono novità rilevanti rispetto alla vigilia, come spiegano Ernesto Raffaele (Filctem Cgil), Pietro Apadula (Femca Cisl) e Antonio Parisi (Uiltec Uil): «Abbiamo fatto il punto della situazione – dicono all’uscita -. E ci siamo lasciati prevedendo un nuovo incontro martedì prossimo nel pomeriggio. Abbiamo studiato alcune proposte che l’azienda ora si riserva di valutare. Restiamo in attesa».
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