Basta col sindacalismo dei venduti

Caro Operai Contro, solo 3 giorni fa il sindacato aveva decretato presidio ad oltranza alla Omp (Officine Meccano Plastiche) di Lallio (Bergamo), contro il rischio di chiusura della fabbrica ed il licenziamento di tutti i 50 dipendenti. Ieri lo stesso sindacato ha firmato in Confindustria, l’accordo per cessazione dell’attività. Operai, con il sindacalismo amico del padrone, perdiamo ogni battaglia senza neanche poterla combattere. Dobbiamo dire basta al sindacalismo dei venduti e fare in proprio: organizzare il sindacalismo operaio. Allego 2 estratti dall’Eco di Bergamo con l’operato del sindacalismo venduto Saluti da un affezionato lettore   Da: L’Eco di Bergamo […]
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Caro Operai Contro,

solo 3 giorni fa il sindacato aveva decretato presidio ad oltranza alla Omp (Officine Meccano Plastiche) di Lallio (Bergamo), contro il rischio di chiusura della fabbrica ed il licenziamento di tutti i 50 dipendenti. Ieri lo stesso sindacato ha firmato in Confindustria, l’accordo per cessazione dell’attività.

Operai, con il sindacalismo amico del padrone, perdiamo ogni battaglia senza neanche poterla combattere. Dobbiamo dire basta al sindacalismo dei venduti e fare in proprio: organizzare il sindacalismo operaio.

Allego 2 estratti dall’Eco di Bergamo con l’operato del sindacalismo venduto

Saluti da un affezionato lettore

 

Da: L’Eco di Bergamo 2 agosto 2016

50 dipendenti rischiano di perdere il posto per chiusura della fabbrica.

Da qui la decisione di attuare un presidio ad oltranza: «Omp è chiusa per ferie fino al prossimo 27 agosto – afferma Verdi – vedremo al rientro dalle vacanze se ci saranno sviluppi positivi, intanto con i lavoratori, abbiamo deciso di prorogare il blocco dei cancelli fino a quando l’azienda non deciderà di incontrarci e spiegarci nei dettagli la situazione».

 

Da: L’Eco di Bergamo 3 agosto 2016

Lallio, la Omp chiude: mobilità per 40 «Firmata la cessazione dell’attività»

Mercoledì mattina, società e organizzazioni sindacali (Femca Cisl e Filctem Cgil, insieme alla Rsu) si sono ritrovati in via Camozzi e hanno stabilito tempi e modi della procedura.

«La società si impegna a vendere scorte di materiale e prodotto finito, attrezzature e impianti per destinare il ricavato alle retribuzioni dovute ai dipendenti – dicono Cristian Verdi, di Femca Cisl, e Pietro Allieri, di Filctem Cgil – e a condividere con noi percorsi adeguati che possano prevedere incentivi all’esodo e tempi per la procedura di mobilità. È innegabile che la questione pesa come un macigno sulle teste di queste 40 famiglie, che di punto in bianco si trovano sulla strada, con poche alternative occupazionali a disposizione».

 

 

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