Stampi Group: il tavolo col liquidatore

Caro Operai Contro, senza una lotta coerente, il padrone ha tutto il tempo di licenziare e fare i propri comodi. Dopo la procedura di licenziamento per gli 84 operai e la messa in liquidazione della fabbrica, è arrivato un nuovo padrone pronto a rilevare tutto, tranne gli operai. Il liquidatore sarà presente al ministero, il “tavolo” conquistato dopo un anno dal sindacalismo dell’eutanasia. Operai questo sindacalismo ci immobilizza e ci consegna arrendevoli alla volontà del padrone. Quanti casi così abbiamo già visto? Prendiamone atto e impegniamoci per resistere al padrone lottando e costruendo il sindacalismo operaio. Saluti operai   […]
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Caro Operai Contro,

senza una lotta coerente, il padrone ha tutto il tempo di licenziare e fare i propri comodi. Dopo la procedura di licenziamento per gli 84 operai e la messa in liquidazione della fabbrica, è arrivato un nuovo padrone pronto a rilevare tutto, tranne gli operai.

Il liquidatore sarà presente al ministero, il “tavolo” conquistato dopo un anno dal sindacalismo dell’eutanasia.

Operai questo sindacalismo ci immobilizza e ci consegna arrendevoli alla volontà del padrone. Quanti casi così abbiamo già visto?

Prendiamone atto e impegniamoci per resistere al padrone lottando e costruendo il sindacalismo operaio.

Saluti operai

 

L’articolo da Bologna Totay 19 agosto 2016

I lavoratori sono in presidio da mesi. Nonostante gli ordinativi non manchino, l’azienda ritarda il pagamento degli stipendi “fino ad arrivare ad agosto 2015 con 4 mensilità arretrate, rimborsi 730 non erogati, fondi pensioni e contributi non versati”

L’azienda acquisita a fine 2012 dal gruppo Manacoils, usufruisce di uno stabilimento “dato in comodato d’uso gratuito dal nostro comune per 99 anni” si legge in una nota Facebook “inoltre la ditta ha avuto sgravi fiscali per 18 mesi per ognuno di noi operai”, operai in presidio ormai da mesi.

L’azienda che costruisce ed esporta in tutto il mondo bobine elettriche da tempo, nonostante gli ordinativi non manchino, da quasi un anno, raccontano i lavoratori, ritarda il pagamento degli stipendi “fino ad arrivare ad agosto 2015 con quattro mensilità arretrate, rimborsi 730 non erogati, fondi pensioni integrative non versati, contributi Inps non versati”.

 

L’appuntamento nella capitale è fissato per martedi 23 agosto al ministero dello Sviluppo economico, come annunciato oggi dall”assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi che questa mattina ha incontrato nello stabilimento di Monghidoro (con lei il sindaco Barbara Panzacchi e il deputato Paolo Bolognesi) i lavoratori e i rappresentanti sindacali.

“Prosegue senza sosta l’impegno della Regione assieme alle istituzioni locali- ha sottolineato- con un lavoro quotidiano affinchè la vicenda trovi uno sbocco”. All’incontro, convocato dal responsabile ministeriale Giampietro Castano, sono stati invitati oltre la Regione i rappresentanti nazionali e regionali di Cgil, Cisl e Uil, il liquidatore di Stampi Group Roberto Dossena, il rappresentante di Mana Srl Elvio Turchetto e il prefetto di Bologna Ennio Mario Sodano. (agenzia dire)

 

Gli antefatti da Bologna Today del 20 maggio 2016

Sale la tensione alla Stampi Group di Monghidoro, dove i dipendenti sono in presidio permanente davanti ai cancelli da 63 giorni. L’azienda, che produce bobine elettriche ed è stata messa in liquidazione, ha avviato le procedure di licenziamento per tutti gli 84 dipendenti, nonostante ci sia una trattativa aperta con un compratore per rilevare l’azienda. Ma ad aggravare la preoccupazione dei dipendenti c’è stato stamattina il tentativo del commissario che ora guida il gruppo di portare via con dei camion del materiale dalla fabbrica. Tentativo che i lavoratori hanno bloccato.

“Provvederemo oggi stesso a informare il prefetto della gravità della situazione, se si porta via il materiale diventa più difficile vendere l’azienda – protestano Fim Cisl e Fiom Cgil – I lavoratori sono stanchi ma molto determinati a salvare il patrimonio produttivo e il loro posto di lavoro”. La protesta, notte e giorno da oltre due mesi, è iniziata a causa delle difficoltà finanziarie dell’azienda (che fa parte del gruppo Mana Coils di Lodi). Dopo vari mesi senza ricevere lo stipendio i lavoratori avevano protestato una prima volta l’anno scorso, ma le difficoltà sono tornate recentemente, spingendo i lavoratori a presidiare la fabbrica, che da allora è stata chiusa dal proprietario, Elvio Turchetto.

A preoccupare sindacati e lavoratori c’è soprattutto il fatto che 10 giorni fa, contemporaneamente alla messa in liquidazione, si è fatto avanti un compratore, Uberto Selvatico Estense, titolare del gruppo Isaf e presidente dell’Autodromo di Imola, interessato a rilevare tutto il gruppo Mana, compresa la Stampi. Il tentativo di stamattina e l’avvio dei licenziamenti, però, hanno avvelenato il clima. “Sollecitiamo le istituzioni, a partire dalla Regione, ad attivarsi rapidamente con la proprietà per evitare ulteriori provocazioni e favorire una rapida conclusione – continuano i sindacati – Valuteremo tutte le eventuali iniziative legali da mettere in campo nei confronti dell’attuale proprietà”.

 

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