nella “giungla” di Calais vi sono più di 10 mila emigranti
Il governo Francese diceva di aver risolto il problema, ma non ha risolto niente.
La tensione è sempre più alta a Calais, porto del nord della Francia in cui si accalcano migliaia di migranti che sperano di raggiungere la Gran Bretagna. Il numero di profughi è in costante crescita, sfiora – e presto supererà – quota 10 mila.
La “giungla” di Calais è l’equivalente di una piccola citta della Bretagna : Tende e ripari di fortuna si ammassano a ridosso delle casette di legno costruite lo scorso inverno dalle associazioni umanitarie, tanto che in alcune parti diventa quasi impossibile camminare. Sovraffollamento e incertezza per il futuro aumentano tensioni e nervosismo, rendendo le risse tra profughi di diverse provenienze sempre più frequenti e violente. E la risposta dello Stato, rilevano le associazioni, è quasi sempre una reazione a posteriori, quando i problemi sono già diventati emergenza. Il governo Francese non è in grado di risolvere il problema della emigrazione. Nessun paese capitalista è in grado di risolvere il problema. Il tentativo di far sterminare gli emigranti dal dittatore Erdogan è fallito. L’uccisione degli emigranti nel Mediterraneo è fallita ( 40 mila emigranti uccisi dal 2010). La deportazione all’italiana, non può funzionare per i grandi numeri. Solo la società degli operai che permetterà la libera circolazione degli emigranti è la soluzione.
Un operaio francese
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