Redazione Operai Contro,
I sindacalisti venduti sono dei perfetti pompieri perché spengono le ribellioni degli operai contro i padroni, non vogliono che ci organizziamo.
Ci impediscono di unirci fra noi operai per lottare contro i padroni che ci sfruttano, Barbagallo segretario generale della UIL è il tipico sindacalista venduto che si trova più a suo agio con i padroni che con noi operai precari.
Redazione, avete ragione quando affermate che dobbiamo sbarazzarci dei sindacalisti venduti che parlano di aumentare la produttività piuttosto che risolvere la nostra condizione di operai con contratto in scadenza e forse non rinnovabile.
Redazione, possiamo noi giovani operai fidarci a consegnare in mano il nostro futuro ad un sindacalista che dichiara senza vergogna: “il sindacato- promette Barbagallo – sarà invece sempre insieme alle imprese per fare una battaglia di rilancio della politica economica del mezzogiorno.”
Non è difficile capire che se un sindacalista di alto livello si entusiasma nel visitare una fabbrica elogiando chi la dirige e non noi operai che svolgiamo mansioni e turni faticosi, allora conviene che al più presto ci dobbiamo dare da fare per un vero sindacalismo operaio come spesso leggo sul vostro giornale.
Cordiali saluti da uno dei 60 operai con contratto interinale in scadenza.
Gradirei se pubblicaste l’articolo tratto da Strill.it della Calabria
Carmelo Barbagallo ha visitato lo stabilimento Hitachi di Torre Lupo a Reggio Calabria. Il segretario generale della Uil, accompagnato dal segretario regionale Santo Biondo, ha incontrato prima la Rsu e il gruppo dirigente della Uilm Calabria e subito dopo i vertici dello stabilimento compreso, in videoconferenza, l’amministratore delegato di Hitachi Rail Italy Maurizio Manfellotto. “Noi vogliamo rilanciare la sfida sulla produttività che può passare dal 25% al 40%”. Ha evidenziato il sindacalista poco prima di entrare in una fabbrica blindatissima e off limits ai giornalisti, ai quali è stato anche intimato di non effettuare riprese con cellulari e telecamere. Sono il “benessere lavorativo” e “la fabbrica bella” gli strumenti sui quali puntare per migliorare le performances aziendali senza sfruttare gli operai anzi cercando le condizioni per farli lavorare meglio senza dimenticare i quasi 60 interinali il cui futuro a Torre Lupo nelle ex gloriose Omeca a tutt’oggi rimane incerto. “Il fatto che l’anno scorso il bilancio di Hitachi e, nello specifico, dello stabilimento di Reggio Calabria, sia stato positivo e’ la dimostrazione che si può fare un salto di qualità”. Un’attività dunque fortemente focalizzata sulla riorganizzazione aziendale che metta al centro la figura del lavoratore. Ma questo non basta. Anche il governo locale e quello nazionale devono fare la loro parte. Ci vogliono fiscalità di vantaggio, infrastrutture e soprattutto “una politica industriale che favorisca la ripresa”. Per Barbagallo “qui è stato venduto un gioiello di famiglia della Fimmeccanica e per fortuna abbiamo avuto un’impresa che sta rilanciando questa azienda con capacità produttiva e di marketing. Adesso bisogna dare benessere ai lavoratori compresi i 60 somministrati”. Occorrono garanzie e prospettive di continuità ai giovani per garantire la stabilità del lavoro. Infine un riferimento al recente rilascio delle prime 4 vetture per la metropolitana automatica di Taipei mentre mancano le commesse per le ferrovie italiana: “E’ paradossale che in una regione come la Calabria dove esiste un’azienda che costruisce macchine avveniristiche per il movimento ferroviario e un’altra che fa manutenzione non ci sia l’’alta velocità. Lo sviluppo del Paese deve essere omogeneo”. E poi, altro richiamo al governo centrale, si deve garantire maggiore potere d’acquisto a lavoratori e pensionati “perché altrimenti si continuerà a produrre per vendere ai cinesi”. Il sindacato – promette Barbagallo – sarà invece sempre assieme alle imprese per fare una battaglia di rilancio della politica economica del Mezzogiorno.
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