La redazione di Operai contro ritiene utile dare risalto a tutti comitati operai per il No. Abbiamo pubblicato il comunicato del Partito Operaio, con il quale siamo completamente d’accordo. Pur non essendo d’accordo con la posizione espressa dagli operai e operaie della FCA la pubblichiamo perchè utile per sviluppare il confronto e il dibattito tra operai
La redazione
Comitato lavoratrici e lavoratori FCA per il No
Si è costituito il comitato di lavoratrici e lavoratori degli stabilimenti italiani FCA per il no alla riforma costituzionale, tanto voluta da Renzi, dall’Europa e dagli speculatori industriali.
Abbiamo pensato di far sentire la nostra voce su un tema importante, che ci vede coinvolti come cittadini di questo Paese, sempre più governato da persone che nulla hanno a che fare con l’identità storica di tutti noi.
Per questo motivo abbiamo deciso di far partire questo appello, con la sottoscrizione di tutti i colleghi FCA, perché sentiamo la necessità e il dovere di difendere la nostra storia ma soprattutto la carta costituzionale messa in discussione da chi già adesso ne fa un uso improprio per interessi personali.
Difendiamo la costituzione e onoriamo in questo modo la memoria di chi per donarla a noi ha rinunciato in battaglia alla propria vita.
In poche ore sono già tante le adesione arrivate dai diversi siti dislocati sul territorio nazionale.
Invitiamo tutti i lavoratori FCA a firmare l’appello.
Giovedì, 22 settembre 2016
Nel formato pdf riportiamo la posizione del Partito Operaio
Operai, ritengo che per quanto riguarda il referendum sulla riforma costituzionale vada fatta un po di chiarezza. La Costituzione è la legge fondamentale della repubblica italiana, il vertice nella gerarchia delle fonti di diritto dello stato italiano. La costituzione italiana è stata scritta dopo la caduta della dittatura fascista, ed è frutto di un compromesso tra le varie anime della piccola borghesi dell’epoca. E’ servita a spegnere la volontà di lotta degli operai che non volevano fermarsi solo alla lotta contro la dittatura fascista ma volevano lottare per una società senza padroni cioè liberarsi dalla schiavitù del lavoro salariato; molti operai furono costretti a scappare all’estero per sfuggire agli arresti, gli artefici della resistenza furono messi sullo stesso piano degli aguzzini fascisti. Vediamo alcuni articoli della costituzione borghese che la piccola borghesia rivendica come diritti e ci vuole coinvolgere a lottare per essi: Art.1: parla di diritto al lavoro ma viene vanificato dall’Art 42 che tutela la proprietà privata. Operai tutte le volte che lottiamo contro i licenziamenti, e gli sfratti, veniamo denunciati e manganellati dalle forze dell’ordine che devono ristabilire la legalità cioè l’articolo 42. Art. 11: ripudia la guerra, ma per esportare la democrazia si fanno le guerre umanitarie. Art. 21: tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, basta non contrariare il buon costume borghese perchè la legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e reprimere le violazioni. Art. 32: tutela la salute e il primo nemico della salute pubblica è proprio lo stato: lo stato detiene il monopolio del tabacco, è noto a tutti che il tabacco provoca una infinità di malattie, lo stato se ne lava le mani facendo una pubblicità scioccante sul pacchetto di sigarette; le fabbriche inquinano? Vengono alzati i livelli di tollerabilità dei veleni che le fabbriche emettono nell’aria; la salute degli operai e quella dei cittadini vengono dopo il profitto dei padroni. Operai, i diritti nascondono i soprusi e i soprusi vengono nascosti nella costituzione più bella del mondo. Leggiamo la costituzione dal punto di vista degli operai e ci rendiamo conto che essa è tutta sbilanciata a favore dei padroni, mi sembra del tutto evidente che come operai dobbiamo diffidare da tutti quelli che ci chiedono di lottare per i diritti. Sotto la dittatura economica capitalista gli operai non hanno nessun diritto, hanno solo dei doveri, allora il solo dovere che come operai abbiamo è quello di organizzarci in modo indipendente, costruire in tutte le fabbriche cellule del PARTITO OPERAIO. Al referendum mi associo alla posizione del partito operaio le contraddizioni in sano alla borghesia vanno evidenziate, personalmente mi sono schierato a favore della presentazione della lista operaia a Napoli, politicamente più compromettente; non mi spavento a schierarmi per il NO, CONSAPEVOLE CHE SOLO LA LOTTA DI CLASSE ORGANIZZATA CI LIBERERA’ DALLA SCHIAVITU’ DEL LAVORO SALARIATO.
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Operai, ritengo che per quanto riguarda il referendum sulla riforma costituzionale vada fatta un po di chiarezza. La Costituzione è la legge fondamentale della repubblica italiana, il vertice nella gerarchia delle fonti di diritto dello stato italiano. La costituzione italiana è stata scritta dopo la caduta della dittatura fascista, ed è frutto di un compromesso tra le varie anime della piccola borghesi dell’epoca. E’ servita a spegnere la volontà di lotta degli operai che non volevano fermarsi solo alla lotta contro la dittatura fascista ma volevano lottare per una società senza padroni cioè liberarsi dalla schiavitù del lavoro salariato; molti operai furono costretti a scappare all’estero per sfuggire agli arresti, gli artefici della resistenza furono messi sullo stesso piano degli aguzzini fascisti. Vediamo alcuni articoli della costituzione borghese che la piccola borghesia rivendica come diritti e ci vuole coinvolgere a lottare per essi: Art.1: parla di diritto al lavoro ma viene vanificato dall’Art 42 che tutela la proprietà privata. Operai tutte le volte che lottiamo contro i licenziamenti, e gli sfratti, veniamo denunciati e manganellati dalle forze dell’ordine che devono ristabilire la legalità cioè l’articolo 42. Art. 11: ripudia la guerra, ma per esportare la democrazia si fanno le guerre umanitarie. Art. 21: tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, basta non contrariare il buon costume borghese perchè la legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e reprimere le violazioni. Art. 32: tutela la salute e il primo nemico della salute pubblica è proprio lo stato: lo stato detiene il monopolio del tabacco, è noto a tutti che il tabacco provoca una infinità di malattie, lo stato se ne lava le mani facendo una pubblicità scioccante sul pacchetto di sigarette; le fabbriche inquinano? Vengono alzati i livelli di tollerabilità dei veleni che le fabbriche emettono nell’aria; la salute degli operai e quella dei cittadini vengono dopo il profitto dei padroni. Operai, i diritti nascondono i soprusi e i soprusi vengono nascosti nella costituzione più bella del mondo. Leggiamo la costituzione dal punto di vista degli operai e ci rendiamo conto che essa è tutta sbilanciata a favore dei padroni, mi sembra del tutto evidente che come operai dobbiamo diffidare da tutti quelli che ci chiedono di lottare per i diritti. Sotto la dittatura economica capitalista gli operai non hanno nessun diritto, hanno solo dei doveri, allora il solo dovere che come operai abbiamo è quello di organizzarci in modo indipendente, costruire in tutte le fabbriche cellule del PARTITO OPERAIO. Al referendum mi associo alla posizione del partito operaio le contraddizioni in sano alla borghesia vanno evidenziate, personalmente mi sono schierato a favore della presentazione della lista operaia a Napoli, politicamente più compromettente; non mi spavento a schierarmi per il NO, CONSAPEVOLE CHE SOLO LA LOTTA DI CLASSE ORGANIZZATA CI LIBERERA’ DALLA SCHIAVITU’ DEL LAVORO SALARIATO.