“A volte vincono gli operai…” (K.Marx)
Dopo 2 anni di lotta contro tutto e tutti la Corte d’appello del tribunale di Napoli ha decretato il reintegro dei 5 licenziati Fiat. È un momento storico per tutta la classe operaia. Può e dev’essere l’inizio di un grande riscatto per i lavoratori Fiat e per i metalmeccanici in generale dopo decenni di riflusso e di sconfitte. È una grande vittoria del SI Cobas, che ha creduto fin dal primo momento in questa battaglia in controtendenza col pessimismo e il disfattismo che aleggiava nella quasi interezza del movimento sulla possibilità di battere il colosso Fiat.
Negli anni Mimmo, Antonio, Massimo, Marco e Roberto hanno testardamente tenuto viva la fiammella della resistenza operaia dentro e fuori la fabbrica: questa resistenza ha pagato, a dispetto e alla faccia di tutti i burocrati e i servi del padrone che li additavano come degli estremisti o dei velleitari dediti a forma di lotta inefficaci e perdenti.
Nel corso delle settimane precedenti al processo si iniziava a percepire che il vento stava cambiando: con un lavoro lungo e faticoso e assieme a gruppo di solidali si è riuscita a mettere in piedi una rete di solidarietà sempre più ampia, che ha abbracciato artisti, personalità della cultura, dello spettacolo e delle istituzioni e sfociata nell’appello per la libertà di critica. Più si avvicinava il processo e più cresceva la mobilitazione e le prese di posizione a sostegno degli operai: la manifestazione del 20 settembre fuori al tribunale, che ha visto una massiccia partecipazione del SI Cobas con i facchini della logistica in prima fila, ha suggellato questo lungo e difficile percorso.
Marchionne è stato battuto in un aula di tribunale: ora si tratta di sconfiggerlo in fabbrica, e non sarà facile. Noi non ci illudiamo: sappiamo che la Fiat cercherà con ogni mezzo, lecito ed illecito, di aggirare la sentenza e impedire il ritorno effettivo dei 5 in fabbrica. Oggi e’ il momento di festeggiare una vittoria attesa da 2 anni, ma fin da domani ci tocchera’ rimboccarci di nuovo le maniche, come prima e piu’ di prima. Da oggi però gli operai sanno che è possibile tenere la testa alta, anche in Fiat. Ancora una volta si dimostra che l’unica lotta che si perde è quella che si abbandona!
In ultimo, non possiamo esimerci dal sottolineare come anche in questo caso il leader Fiom Maurizio Landini si sia coperto di vergogna, rifiutandosi a piu’ riprese di sottoscrivere un appello in difesa di quelle stesse libertà costituzionali su cui in tanti chiamano a votare No al prossimo referendum, appello sottoscritto invece da tanti operai Fiom. La storia prima o poi si incaricherà di fare pulizia di questi servi del capitale travestiti da leader operai. Noi intanto brindiamo a questa vittoria dopo mesi di stenti e di sofferenze, e ci prepariamo a sostenere quello che i nostri compagni sanno fare meglio: lottare a difesa dei diritti e del salario operaio. Stavolta da DENTRO lo stabilimento Fca di Pomigliano.
Solo la lotta paga
Uniti si vince
SI COBAS
Comments Closed