Redazione di Operai Contro,
i disabili sono sempre stati tartassati da tutti i governi. Ora Renzi ha deciso di impedire la loro partecipazione a scuola. Un ragazo disabile è costretto ad andare via 2 ore prima dalla scuola ” montessori” di Viale Adriatico a Roma perché non ha l’insegnante di sostegno. I genitori e gli altri alunni hanno deciso di essere solidali con il ragazzo disabile
E’ ora di mandare a casa Renzi
Un genitore
dal fatto quotidiano
Un invito che non è caduto nel vuoto. Blasi insieme ad altri genitori hanno lanciato l’iniziativa su Facebook: hanno stampato dei volantini in tre lingue e quando a scuola sono finiti i permessi per l’uscita anticipata si sono messi a produrli autonomamente e a diffonderli all’ingresso dell’istituto.
“Oggi siamo usciti tutti insieme a Cristiano. Questa è la Buona Scuola, una comunità che si sostiene. Possiamo dire che l’adesione è stata al 100%. E’ arrivata tanta gente a portarci solidarietà, anche da altri quartieri. Persino qualche insegnante è sceso in strada con noi al termine delle lezioni. Speriamo che questa manifestazione simbolica apra un canale con il Comune e con il ministero dell’Istruzione per fare in modo che i casi in questi scuola si affrontino al più presto. Ai tagli sugli insegnanti di sostegno fatti dalla riforma si è cercato di rispondere con gli assistenti educativi culturali ma spesso le amministrazioni non hanno i soldi per pagarli. Nella nostra scuola sono 31 gli alunni che necessitano di un sostegno. A Cristiano in maniera informale è stato consigliato di uscire prima: i bambini, invece, hanno diritto a stare a scuola. Tutti.”.
Un appello lanciato da mamme e papà consapevoli: “La figura dell’assistente – hanno spiegato – è importante perché in quelle classi dove sono presenti alunni con esigenze particolari, garantiscono il delicato lavoro di accompagnare i ragazzi in un percorso di crescita collettiva limitando l’isolamento, stimolando la cooperazione. La loro presenza non è importante solo per gli alunni disabili ma per tutto il gruppo classe”. Intanto oggi i genitori hanno dato una bella lezione di civiltà: “Mia figlia è uscita. C’eravamo tutti. La nostra – spiega Valentina Corvino – è una scuola montessoriana e su questi concetti di cittadinanza partecipata le insegnanti ci credono. Cristiano ha fatto la scuola dell’infanzia con mia figlia, per noi è stato normale aderire a questa iniziativa perché siamo una grande famiglia. Sia chiaro: non è una battaglia contro il sindaco. La nostra scuola prevede il tempo pieno per tutti: uscire prima è fuori dalla filosofia stessa degli ideali del nostro istituto”.
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