Il Foglio Bianco
In Piaggio sindacati e delegati obbediscono all’azienda calpestando il voto dei lavoratori
Posted: 07 Nov 2016 06:46 AM PST COME I LAVORATORI SANNO,
dal giorno dopo le assemblee di Luglio, in cui erano state poste chiare ed irrinunciabili condizioni a trattative sulla Solidarietà, sono partite le manovre e le tresche per aggirare le loro decisioni e rispondere con un “obbedisco” alla chiamata dell’azienda. Già il 18 Luglio, dopo il rifiuto della Piaggio a trattare sui punti richiesti dai lavoratori,denunciammo l’approvazione, da parte della RSU, di un ordine del giorno per firmare comunque la Solidarietà e lasciare ai lavoratori soltanto la possibilità di dire un SI’ o un NO a cose fatte. Dopo diverse riunioni in cui la Piaggio li ha messi alle strette, la maggioranza della RSU e le Segreterie Provinciali di FIOM, FIM e UILM hanno deciso che era ora di stringere i tempi. Il 28 ottobre, infatti, la RSU ha bocciato la mozione presentata da noi, maggioranza dei delegati FIOM, che pretendevamo il rispetto della volontà dei lavoratori. Hanno poi deciso il rinvio di ogni rivendicazione a dopo la chiusura sulla Solidarietà e addirittura respinto la richiesta di un’assemblea retribuita prima di andare a trattare con l’azienda. In tutta la vicenda il ruolo dell’USB è stato solo comico: costretti prima a sostenere la nostra posizione nelle assemblee di Luglio, nell’ultima RSU i delegati USB hanno sconfessato se stessi due volte, votando contro i risultati di quelle assemblee e sostenendo la decisione di rinvio. Per di più, i delegati USB si sono fatti promotori della costruzione di una nuova Piattaforma insieme a FIM e UILM, che non ha altro scopo che affossare la Piattaforma FIOM approvata tre anni fa da 1200 lavoratori (quasi l’unanimità dei votanti), e da loro stessi sostenuta. Gli argomenti in favore della firma sono solo pretestuosi e ridicoli: dire che la Solidarietà è meglio della CIG perché può coprire fino a tre anni su cinque di sospensione del lavoro vuol dire prevedere di stare a casa sette mesi l’anno! Non c’è poi niente di più chiaro e sperimentato di quanto valgano gli “impegni” a discutere delle Meccaniche! Se poi si aggiungesse l’ennesima firma sulla mobilità di 180 persone, anche considerando il 25% di trasformazione dei ptv, il risultato sarebbe la perdita di altri 150 posti di lavoro. AL REFERENDUM VOTIAMO NO! |
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